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Oh, che bel Castello, chiuso dietro a un cancello. Rovi: “Baradello blindato, turisti spaesati”

Prima il videoracconto dell’attore comasco Davide Marranchelli – che denunciava le lamentele di turisti confusi dall’assenza di orari d’ingresso al Castello Baradello – ora la lettera dell’ex consigliere comunale, Guido Rovi, che invita a una valorizzazione vera del gioiello che sovrasta la Spina Verde.

Gentile redazione,

avevo già intenzione di salire al Castel Baradello in inverno, ma l’articolo da voi pubblicato sul turista indiano è capitato proprio pochi giorni prima della mia gita pomeridiana.

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Erano un po’ di anni che non salivo per raggiungere la cima del Baradello, anche perché, per questioni affettive prediligo salire sul Penz sopra Chiasso.
Un pomeriggio libero di un giorno settimanale da Camerlata mi sono incamminato per i sentieri del Parco Spina Verde per fare delle foto alla città.

La segnaletica per un comasco è abbastanza riconoscibile, un po’ meno per un turista, ma nel complesso rispetto agli anni passati non si può dire che non ci sia stato un miglioramento nella manutenzione.

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Il percorso però potrebbe essere maggiormente valorizzato, anche perché sarebbe decisamente qualificante per la periferia e la piazza di Camerlata, che di fatto ne è il punto di accesso privilegiato e pure molto comodo, anche col bus.

La cosa che mi ha sorpreso è l’aver trovato diversi turisti fare tra la salita e la discesa del Baradello in un lunedì all’ora di pranzo in gennaio.

Questo significa che la meta attira, nonostante la segnaletica e la promozione ancora un po’ frugale.

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Salito in cima, non mi aspettavo di trovare il Castello aperto, perché già informato dall’articolo, ma i turisti, che erano arrivati con me, sono rimasti spaesati dal non trovare alcuna informazione e si sono trovati solo di fronte ad un cancello chiuso.

Mi rendo conto delle difficoltà elencate nella lettera del presidente Casati in risposta all’articolo del turista indiano; tuttavia mi chiedo come sia possibile che nel 2020 non si riesca a valorizzare meglio questo pezzo di città, quando sul versante opposto grazie alla funicolare a Brunate è estate tutto l’anno.

Il Castello non è Brunate e non è il Sacro Monte di Varese, ma il potenziale come attrazione per il turismo resta enorme.

Sono anni che se ne parla, ma le cose rispetto a quando ero un bambino non sono cambiate molto. E sono passati trent’anni.

Credo che serva maggiore attenzione per il cittadino che vuole riscoprire Como, così come il turista amante del trekking o semplicemente il curioso.

Una maggiore cartellonistica, magari le informazioni sulle chiusure, una relazione tra la piazza di Camerlata come “punto parco” o il rendere la passeggiata sempre più parte della città sono tutte azioni che potrebbero essere apprezzate e darebbero anche una vocazione nuova al quartiere che un po’ di a deidentità l’ha persa.

Guido Rovi

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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Un commento

  1. Almeno gli orari, effettivamente poi se fosse messo e bene, su una piattaforma come T.A., come lo sono Broletto, Tempio Voltiano ecc. ecc., il turista o il comasco che si vuol fare una passeggiata sa che trova aperto. A memoria, delle informazioni le ebbi al Museo Civico, mi indicarono varie date di apertura. Parlo però di 1 anno fa. Poi anche l’accesso da Camerlata è comodo ma tra piazza e l’inizio di via santa Brigida e Respau si trova sia qualche personaggio…che siringhe o cucchiai usati

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