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Paratie: Comune sconfitto due volte in Tribunale. Sei anni dopo risarciti i progettisti Majone, Terragni e Conti

Non finisce mai lo strascico del (sostanzialmente inutile) contenzioso avviato dal Comune di Como nell’ormai lontano 2015 contro i progettisti originari delle paratie: l’ingegnere Ugo Majone (scomparso nel marzo del 2020), l’ingegnere Carlo Terragni e l’architetto Renato Conti.

Si tratta della famosa contesa sui presunti errori progettuali a monte, forieri – secondo l’amministrazione all’epoca guidata dal sindaco Mario Lucini – dei molti guai che hanno flagellato i lavori fino a oggi (ricordando che iniziarono qualcosa come 13 anni fa). Una tesi in realtà demolita dai giudici sia in primo grado che in appello, tanto che l’astronomica richiesa di risarcimento danni formulata dal Comune nei confronti dei tre professionisti era addirittura di 3 milioni di euro. Cifra rimasta soltanto sulla carta e mai addebitata a Majone, Terragni e Renato.

Paratie, avevano ragione i progettisti: niente risarcimento al Comune (che deve pagare 45mila euro). Il legale: “Riabilitazione morale”

E ora quella vicenda presente un ulteriore conto a Palazzo Cernezzi, dopo i round persi nelle aule di Tribunale.

Dopo la sentenza del 2020, infatti, la Corte d’Appello di Milano, non solo ha rigettato l’appello proposto dal Comune di Como ma ha anche condannato l’Amministrazione al pagamento delle spese. E ora Palazzo Cernezzi ha aperto il portafogli, sborsando in totale qualcosa più di 56mila euro suddivisi così:

  • 22.604 pari al 40% dell’importo in favore dei coeredi del professor Majone
  • 16.953 pari al 30% dell’importo a favore dell’architetto Renato Conti
  • 16.953,52, sempre pari al 30% dell’importo a favore dell’ingegnere Carlo Terragni.
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2 Commenti

  1. Buonasera,
    L’ inesorabile drammatica storiaccia della paratie continua, ha colpito ancora: due milioni in più di costi e quattro mesi di lavori supplementari con il termine di consegna del cantiere che slitta a ottobre del 2022, per la gioia di alberghi, bar e ristoranti affacciati sulla passeggiata che dovranno convivere con una nuova estate, la prossima, di cantiere . Dopo il Comune è toccato alla Regione arrendersi di fronte alle difficoltà di un’opera che è nata male e rischia di finire peggio, non fosse altro perchè la necessità di concluderla non è legata tanto alla sua efficacia, che ambientalisti e Verdi hanno messo sempre in dubbio, quando perchè dopo decine di milioni di euro spesi o letteralmente gettati nel lago fermarsi, o peggio, tornare indietro sarebbe impossibile o forse no, sono i tecnici e i giuristi che dovrebbero illuminarci. Nel 2015 In tre anni costi cresciuti da 19 a 33 milioni di euro: 15.4 dalla Regione, 14 dallo Stato, 3.6 dal Comune, il Mose di Como è stato ribattezzato dalla stampa. Ricordo titoli di giornali “Como, trent’anni e 35 milioni persi: ora il cantiere delle paratie accelera
    Dal primo progetto del 1990 allo scandalo giudiziario e alla paralisi. Nel 2016 in campo la Regione Procediamo rapidi, fine prevista nel 2022…. Ora non conosco i soldi spesi precisi, chissà se questa Storia avrà una fine.
    Un caro saluto Cari Ragazzi, è un abbraccio forte a tutte e tutti.
    Davide Fent
    @davidefent

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