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Paratie, dopo due sconfitte (con spese a carico) il Comune porta la guerra agli ex progettisti in Cassazione

Non pago di due sonore “sconfitte” in primo e secondo grado, ora il Comune trascina anche davanti alla Cassazione il braccio di ferro con i tre progettisti originari del nuovo lungolago e delle paratie antiesondazione Carlo Terragni, Renato Conti e Ugo Majone (scomparso a inizio 2020).

Ma dopo aver tentato invano di ottenere dai professionisti, nel primo round, 3 milioni e 155mila accusandoli di errori progettuali (e perdendo), dopo aver impugnato la sentenza sfavorevole (perdendo di nuovo e con condanna dell’ente alla refusione delle spese di lite a favore degli appellati: 38.730 euro oltre rimborso spese generali), ora Palazzo Cernezzi tenta l’ultima sfida possibile. Quando si dice l’ostinazione, insomma.

Paratie, avevano ragione i progettisti: niente risarcimento al Comune (che deve pagare 45mila euro). Il legale: “Riabilitazione morale”

La giunta di Palazzo Cernezzi, infatti, ha dato parere favorevole al ricorso in Cassazione per un giudizio finale di legittimità sulla sentenza di secondo grado, naturalmente affidando ancora (come nelle volte precedenti) l’assistenza e la difesa a un nuovo legale esterno, individuato tramite apposita procedura.

L’incarico è dunque stato affidato all’avvocato Ferruccio Auletta, iscritto all’Ordine di Roma per circa 24mila euro complessivi tra compenso e spese. Altri soldi, altre spese. Chissà l’esito.

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3 Commenti

  1. Se il Comune ritiene di aver ragione, che vada fino in fondo.

    Non si capisce però l’utilità di avere un ufficio legale se per ogni causa ci si rivolge a consulenti esterni.

  2. Visto l’esiguo numero di cause dal quale il Comune di Como ultimamente è risultato vincitore, possiamo tranquillamente dire che i progettisti delle “paratie” sono in una botte di ferro….

  3. Come scrive il Manzoni ne i Promessi Sposi…… “Non è che a quei tempi le grida (leggi) mancassero…. anzi DILUVIAVANO….. e in forza di codeste grida pubblicate e rinforzate di volta in volta….. non facean che render ancor più difficile la condizione di chi non aveva…. BUONI ASILI (PROTETTORI POTENTI)….

    PROBABILMENTE IL COMUNE SPERA DI AVERE BUONI ASILI.. IN CASSAZIONE

    ALTRIMENTI NON SI SPIEGA QUESTO RICORSO.

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