In questi giorni stiamo dando conto della petizione, nata da un’idea dello scrittore comasco Davide Fent, lanciata per evitare l’abbattimento dei tigli del lungolago nell’ambito del cantiere paratie.
La forza di Davide mobilita la città: petizione e gruppo Fb per salvare i tigli del lungolago
E per una mobilitazione in corso c’è anche il controcanto. E’ quello di Lorenza Ceruti, notissima architetto e fotografa (di cui scriviamo spesso) che offre un punto di vista molto articolato. Una riflessione che merita di essere letta per intero.
Eccola:
Da architetto trovo abbastanza assurda una discussione su il taglio o meno dei tigli. Ma come si fa a dire qualcosa, ad esprimersi con neanche uno straccio di progetto?
Non stiamo parlando di un’aiuola (in cui si mettono fiorellini che vengono cambiati ogni due giorni, per la mancata accortezza di pensare a fiori che non si spampano con un folata di vento o due gocce d’acqua, vedi Villa Olmo). Stiamo parlando di una porzione di città importantissima, dove il Verde Urbano dovrebbe essere parte fondamentale e integrante di un progetto!
Certo qua non vedendo progetti sembrerebbe che i tigli vengano eliminati e via. senza che vengano sostituiti con più idonee piante! Posso capire la posizione anche di chi è “affezionato” ai Tigli ma davvero la cosa che più lascia perplessi è che non ci sia un progetto globale di pavimentazione, arredo urbano e verde urbano.
Si va avanti a spizzichi e bocconi, è una porzione di città che dovrebbe essere trattata benissimo, una porzione di città che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello di Como.
Neanche un bagno viene realizzato senza il progetto globale. E tra i vari soggetti che intervengono nella realizzazione di un bagno ci deve essere coordinazione!
Se c’è da “battersi” è per vedere un Progetto! Un Progetto nel vero senso della parola!!!
2 Commenti
Concordo con l’architetto. Il problema sta alla base del progetto: si è valutato l’impatto dei lavori sull’apparato radicale dei tigli? La loro salvaguardia deve partire dalle basi progettuali, sennò sarà come molti rifacimenti di marciapiedi: lasciano gli antichi alberi ma gli mozzano le radici, e questi si schiantano al primo temporale! Quindi progettualità a 360°.
Verissimo, ma prospettandosi una passeggiata allargata senza alberi (viste le vasche sottostanti), che almeno non riducano quelli già esistenti.