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Patria, Bongiasca: “Soluzione entro fine mese. Ma a breve dovrà lasciare Villa Olmo”. Ipotesi bando o vendita

Il piroscafo Patria è tornato a casa. O meglio da lì, ovvero dal pontile a soli pochi metri dalla Provincia di Como, non si è mai mosso. Infatti solo pochi giorni fa Villa Saporiti ha revocato definitivamente la concessione dell’imbarcazione di proprietà, ai privati della Como Lake Steamship Company dei comaschi Giorgio Porta ed Enrico Guggiari che ne avrebbero voluto fare un albergo galleggiante di lusso ma si sono scontrati con le cifre da investire ulteriormente (stimati in oltre 2,5 milioni solo per i restauri) e con l’indisponibilità di pontili fruibili sul Lario (la Navigazione non ha mai potuto concedere quelli potenzialmente utili). E così l’attracco di Villa Olmo rimarrà ancora per un po’ l’approdo del natante. Ma ovviamente ora in tanti si domandano, fallita l’ipotesi dei privati, cosa ne sarà del Patria. A osservarlo da fuori lo spettacolo è purtroppo deprimente. Ruggine, degrado e evidenti segnali di incuria sono la triste realtà. Come se non bastasse anche il pontile di collegamento da tempo è inutilizzabile e pericoloso e necessità di interventi di rimessa a norma.

A rassicurare sul futuro della storica imbarcazione interviene in prima persona il presidente della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca. “Voglio rassicurare tutti quelli che hanno a cuore le sorti del Patria. Adesso ce ne occuperemo noi. Stiamo infatti già studiando delle soluzioni e abbiamo avviato colloqui con altri soggetti, a partire dalla Regione”. Le parole del numero uno di Villa Saporiti, dopo tanti anni di attese, fanno ben sperare, o almeno pongono una data spartiacque per capire quale potrà essere il nuovo percorso. “Sarà tutto risolto a breve”, dice Bongiasca che non si lascia scappare altro se non che si saprà finalmente qualcosa “entro la fine del mese”.

Inoltre l’imbarcazione “entro breve dovrà spostarsi perché si dovrà intervenire anche sul pontile”. La vicenda del Patria iniziò ormai tanti anni fa con l’impegno dello scomparso presidente della Famiglia Comasca, Piercesare Bordoli che in prima persona si diede da fare per recuperare almeno parzialmente il piroscafo salvandolo dalla rottamazione, a cui fece seguito la cessione per un euro simbolico dalla Navigazione appunto alla Provincia e da li si tentò la via dei privati. Cosa ne sarà in futuro, lo si dovrebbe dunque sapere a breve.

In attesa di capire come si tradurranno le parole di Fiorenzo Bongiasca, sembrerebbero due al momento le possibili strade: un nuovo bando o la vendita del natante. Ciò che è certo è che sono passati ormai 5 anni dal novembre del 2018 – quando venne pubblicato l’avviso per la gestione del piroscafo. Il Patria venne varato nel 1926 con il nome «Savoia» e nel 1943 fu ribattezzato «Patria». Smise di navigare nel 1990 e rimase per anni abbandonato nei cantieri di Dervio. Venne poi restaurato grazie appunto alla Famiglia Comasca. Ma poi con il passare degli anni arrivò il declino.

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