Tanto tuonò che boh.
Se la consegna è stata quella del silenzio non è andata benissimo perché qualcuno, più d’uno, chiama, richiama o manda messaggi. E’ finito qualche decina di minuti fa il vertice che avrebbe dovuto essere decisivo o finale per il centrosinistra comasco in vista delle prossime elezioni per il rinnovo di Consiglio e sindaco in città. Nessun redde rationem.
La serata delle serate, ci raccontano, si è risolta in un nulla di fatto e rinvio a “ulteriore incontro ma senza data, forse la prossima settimana”. Tutti presenti: Pd, Civitas, Svolta Civica, Como Comune, Agenda 2030, Verdi.
Come è andata? Chiediamo. In casa Dem si è scelta la linea del tuttobenissimo: “Passi avanti. Clima positivo. Volontà di costruire una proposta insieme per il rilancio della città”, scrive un vecchio volpone per messaggio ma sono le solite parole. “Domani mattina ti mando io comunicato”, aggiunge un altro graduato lettiano un attimo dopo. E niente, il Pd in queste ore è iper-istituzionale se non al limite dell’incatenamento al dogma del silenzio con sorrisi e fiorellini da primavera anticipata.
Allora proviamo a ricostruire. Alle 21 tutti presenti al tavolo, poi a sorpresa (secondo alcuni, mentre secondo altri era cosa annunciata) è arrivata la candidata sindaco blasonata da Pd e Svolta Civica: Barbara Minghetti. Qualcuno ha gradito, altri meno. Il vecchio volpone Dem, di cui prima, però sottolinea: “Minghetti c’era ed è stato importante”, chiaramente un punto di vista molto parziale ma inteso, unilateralmente, come pro bono publico .
Parte la discussione ma si parla di poco: “Civitas non dice niente”. E ancora ci raccontano quasi con tenerezza involontaria: “Surreale tutto ma grande concordia, certo non abbiamo deciso nulla. Va detto che nessuno si è alzato o ha ribaltato il tavolo, nessuna rottura ma niente”. Poi, un’altra voce tra lo speranzoso e il rassegnato: “La non decisione è una decisione. Non abbiamo parlato del candidato ma il candidato (Minghetti, Ndr) era presente”.
Infine, un ultimo racconto. Uno dei due delegati di Civitas, Luca Venneri, avrebbe detto durante la discussione (forse in forma di battuta o provocazione o per sincera ammissione): “Ma io sono iscritto al Movimento Cinque Stelle”. Circostanza, la frase pronunciata, confermata da più parti ma che comunque abbiamo voluto verificare.
In effetti Venneri (con un lungo trascorso, passato diagonalmente tra movimenti e partiti molto molto diversi) a oggi risulterebbe ancora formalmente un pentastellato. Forse si è dimenticato di cancellare il proprio nome dagli elenchi.
Bizzarro in effetti, così nel dubbio abbiamo chiesto ancora e con domanda diretta: “Supponiamo che ComoZero scriva che è iscritto. Quali sono i margini per una smentita?”. “Nessuna smentita”, ci è stato risposto a un certo livello, importante e non locale, dal partito di Conte. Ovviamente siamo sempre pronti a perfezionare e/o a rettificare e/o a smentire ma le verifiche fatte sono piuttosto stabili.
Meno stabili per Civitas, in una fase tanto delicata delle trattative.
Questa naturalmente è una ricostruzione, però con fonti molto serie. Come sempre mancano alcuni elementi. Arriveranno.
8 Commenti
Lasciamoli perdere, sono il nulla. Non hanno competenze ne candidati di spessore. Sono dilettanti allo sbaraglio senza il senso del ridicolo. Oltretutto senza alcuna qualità politica. L’unica cosa che sono stati capaci di fare è garantire un il posto di consigliere comunale al loro capetto, che pur di apparire farebbe una lista con landriscina.
Venneri rappresenta perfettamente il militante di Civitas: non sa bene cosa vuole fare e con chi stare, ma l’importante è far casino, così da dimostrare di essere importante!
Un piede in TRE scarpe! Complimenti a Luca Venneri
Bene, ma Venneri è Civitas o 5S ? oppure è contemporaneamente iscritto a tutti i movimenti? Con “il Nulla” avrebbe molte possibilità.
Che dilettanti allo sbaraglio.
Notizia interessante. Ma il “grillino” Venneri quando i suoi rappresentanti e compagni del Movimento (a cui dichiara di essere iscritto) hanno votato con le truppe di Salvini e di Meloni i decreti Sicurezza durante il Governo Conte I, si è autosospeso? Ha criticato Di Maio, Buffagni e Di Battista sulla pagina Facebook delle Sardine? Si è incatenato sotto la sede della Casaleggio&co? Ha lanciato proclami contro i traditori del Verbo? O più semplicemente s’è guardato bene dal dire alle sue amiche “Sardine” e ai suoi amici di “Civitas” che era iscritto al Movimento di quelli che votavano per militarizzare i porti. Meglio che Civitas vada per la sua strada. Meglio per tutti. Troppo confusi. Anche loro sarebbero più a loro agio da soli.?
All’ombra del Cavaliere Rosso si scrive e si favella.
Le diverse fazioni dei paladini con gli astri nel vessillo si consolino.
Il multipresente pesciolino della Aleottiana fazione era ben bilanciato dalla dama che già con largo anticipo aveva dato vita ad una intesa giallorossa.
Dalla torre sentiamo denti digrignare, stomaci brontolare … riusciranno a non distruggere tutto?
Venneri è uno e trino (Sardine, Civitas, 5Stelle).
O forse è uno, nessuno, centomila?
Una volta il vice Magatti era Paolo Sinigaglia, persona di tutt’altro spessore.