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Per il sindaco Rapinese arriva una querela per diffamazione aggravata dopo le parole sugli autovelox

Le durissime parole pronunciate ieri dal sindaco Alessandro Rapinese sugli autovelox durante la quarantaduesima Assemblea nazionale Anci tenutasi a Bologna, hanno subito suscitato reazioni.

Tanto che Altvelox, Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada, ha depositato una denuncia querela per diffamazione aggravata (ex art. 595 commi 1 e 3 codice penale), nei confronti del sindaco di Como.

“Nel suo intervento pubblico, il Sindaco Rapinese ha definito la sanzione da autovelox “il primo prelievo di denaro pubblico che arriva direttamente da un imbecille”, precisando che l’“imbecille” sarebbe tale “due volte”, perché va veloce e perché “è difficile prendere una multa con l’autovelox”. Ha aggiunto che la patente “gliela devi togliere non perché va veloce, perché è scemo”, facendo esplicito riferimento al soggetto che sotto la telecamera dice ciao a 170 all’ora”, si legge nella nota diffusa.

“Non si tratta di un riferimento isolato o ironico a un singolo episodio, ma di una rappresentazione della categoria dei cittadini multati da autovelox come persone “imbecilli”, “sceme”, “sociopatiche”, contrapposte a una classe politica e amministrativa descritta come “seria” e a strumenti presentati come sempre “oggettivi” e “infallibili”. Chi riceve una multa, e chi ne contesta la legittimità, viene così ridotto a bersaglio di scherno e delegittimato sul piano umano e civico”, la spiegazione.

La denuncia querela è stata trasmessa, “oltre che al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Como, anche al Primo Presidente e al Procuratore Generale della Corte di Cassazione, al Presidente e al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Milano. Si chiede che siano acquisite le registrazioni audio e video dell’intervento del Sindaco, gli articoli di stampa che ne hanno diffuso il contenuto, nonché i dati statistici sulle sanzioni elevate con autovelox, per verificare quanto la narrazione dell’“imbecille a 170 all’ora” corrisponda o meno alla realtà”.

“Non accettiamo che il cittadino multato, spesso con strumenti che i giudici stanno dichiarando illegittimi, venga descritto come un soggetto di serie B, un “imbecille” da spremere” dichiara Gianantonio Sottile Cervini, presidente di Altvelox. “Chi usa parole del genere su una categoria determinata di cittadini, e ridicolizza chi esercita il diritto di difesa, deve risponderne davanti alla legge. La sicurezza stradale è una cosa seria, gli insulti gratuiti no”.

Altvelox ribadisce che la “vera linea di confine non è tra chi “odia gli autovelox” e chi li difende, ma tra chi pretende che gli strumenti di controllo della velocità siano conformi alla legge, omologati, trasparenti, proporzionati e controllabili, e chi si accontenta di un sistema che fa cassa su dispositivi che la stessa Cassazione ha messo in discussione. In questo scenario, il rispetto della dignità dei cittadini non è un optional. È il minimo che si può pretendere da chi rappresenta le istituzioni”, la chiusura.

Un’altra dura reazione arriva anche dal deputato comasco della Lega, Eugenio Zoffili, Vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare OSCE e Capogruppo della Lega in Commissione Difesa alla Camera dei Deputati

“Il sindaco Rapinese si dovrebbe vergognare: non perde occasione per insultare i comaschi e i cittadini italiani. Con le sue incredibili affermazioni durante l’assemblea nazionale Anci a Bologna, ha confermato l’intenzione di rimpinguare le casse del Comune di Como mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. Non si è però fermato qui, è arrivato a dare addirittura degli “imbecilli” agli automobilisti che cadono nella trappola degli autovelox. La Lega conferma invece di voler andare in una direzione completamente opposta, seguendo la strada tracciata dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, tutelando davvero i comaschi senza per questo aumentare le sanzioni. Secondo Rapinese chi prende una multa con un autovelox, oltre a essere un “imbecille” è anche “uno scemo”: secondo noi invece è vittima di sindaci come lui, che pensano solo a fare cassa anziché lavorare per la sicurezza. Chieda scusa e la smetta di far fare figuracce alla nostra Como anche in diretta nazionale”.

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