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Como, l’estate dei Pescatori Alpha: “Sant’Abbondio, dalle lacrime alla gioia. E il lavarello tirava più della salamella”

Dell’estate record del Lago di Como in tema di presenze e visibilità sembrano aver beneficiato anche i pur ancora pochi prodotti gastronomici locali. Su tutti il pesce di lago: lavarello (qui, sul lavarello le ultime novità) e agone, che nella sua celebre lavorazione si trasforma in missoltino. Ma secondo i pescatori comaschi, nel futuro anche immediato sarà necessario saper cucinare anche le specie aliene o, meglio, alloctone, che ormai hanno invaso il nostro amato Lario. Quindi siluro e lucioperca potrebbero diventare il granchio blu del Lago di Como, serviti nei piatti di tutti i ristoranti. Questa almeno l’idea di uno dei numeri uno dei pescatori comaschi, Luca Arcobello, presidente di Pescatori Alpha, associazione che conta oltre cento tesserati, ma grazie all’attività sui social (la pagina ha quasi 3.500 iscritti) e le iniziative in città ha riportato la pesca e il pescato anche nella pubblica opinione.

Arcobello, con William Cavadini, presidente onorario e fondatore dell’associazione (oggi consigliere di Aps Como Fipsas), è reduce dalla fatica della Fiera di Sant’Abbondio. Con i Pesi Massimi, gli Alpini, la Protezione Civile e gli Eagles ha “salvato” la storica sagra del patrono comasco, Sant’Abbondio.

William Cavadini

“Sono ancora adrenalinico – ci dice Arcobello – avevo perso un po’ la voce, ma per noi Pescatori Alpha è stata una soddisfazione immensa. E’ vero, avevamo già fatto la nostra festa con polenta e misultin, ma un conto è servire 400 piatti in un giorno, un altro il servizio per Sant’Abbondio. Io credo che con le altre associazioni abbiamo aperto una strada, un nuovo terzo settore a Como, a servizio del Comune e dei cittadini. Le collaborazioni più belle e durature del resto nascono così, con semplicità e affrontando i problemi. Perché la prima sera è stato davvero un disastro. Avevo le lacrime agli occhi. Ho detto: ragazzi andiamo a casa, chiediamo scusa a tutti, ma non siamo in grado. Invece è bastato capire dove erano le mancanze per ripartire e arrivare a quello che considero un successo”.

Un risultato e un impegno riconosciuto all’unanimità verso i tanti volontari, tra i quali una ventina di Pescatori Alpha. Ma torniamo al pesce durante la sagra, come è stata la risposta a tavola?
Abbiamo osato un po’, perché va bene il classico misultin, ma il nostro lago può proporre anche altro. Il fritto di lago, ad esempio, fatto con del pesce povero, è andato a ruba. Poi i lavarelli, e che lavarelli… Conosciamo i pescatori professionisti e così ci portavano il pesce preso la notte prima. Dalla rete alla piastra, senza passare dal congelatore. Anche il salmerino è stato un successo. Sui 600-700 coperti a cena, o a pranzo, la metà dei piatti era di pesce. Il lavarello tirava più della salamella.

Luca Arcobello

La rivincita del pesce di lago parte da Sant’Abbondio e dai Pescatori Alpha quindi?
Non esagerare adesso. Il problema è che la gente conosce poco il pesce di lago, anche perché non sa dove comprarlo. Al supermercato non si trova, ma con un po’ di impegno si arriva al prodotto pescato proprio sul Lago di Como. I turisti erano entusiasti e sono anche meno inclini a lamentarsi dei comaschi se trovano la coda in cassa.

Ma come sta il Lago di Como a livello di pesce?
Se facciamo un raffronto con gli ultimi dieci, quindici anni, oggi il Lario è cambiato. Ci sono molti pesci che non c’erano, siluri e lucioperca si sono moltiplicati, dobbiamo imparare a proporli nei menù, guardiamo cosa è successo per il granchio blu. Solo così si possono contenere. Poi gli uccelli acquatici come lo smergo e il cormorano fanno razzie dei pesci piccoli. Però non mancano le notizie positive.

Non sarà mica tornata l’alborella che pescavamo al molo negli anni Ottanta?
Beh, i quantitativi degli anni Ottanta non torneranno mai più, però se ne vedono di alborelle, ed è emozionante. E’ proibito pescarle, mi raccomando. Se te ne trovano una nel secchio, ti prendi la stessa multa di un pescatore di tonno rosso.

E ci sono dei giovani che si avvicinano alla pesca?
In provincia di Como ci sono 5mila tesserati, un bel numero. I giovani non mancano, anche se utilizzano tecniche diverse. Nessuna esca viva, ma gomma o ferro e sono più inclini di noi più maturi al rilascio della preda dopo la cattura. Fanno una bella foto su Instagram e poi ributtano il pesce nel lago. Così però è più difficile metterlo nel piatto.

LA GALLERY SFOGLIABILE (FRECCE LATERALI)

PER APPROFONDIRE:

Il ritorno del lavarello nel lago di Como, Cavadini: “Vittima del cambiamento climatico e dei motoscafi. Finalmente ci hanno ascoltati”

Como, i volontari a Sant’Abbondio vanno solo ringraziati: hanno salvato il Comune, la fiera e la cucina

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5 Commenti

  1. Grazie..ci avete provato..e grazie infinite da tutti.

    Però piuttosto che farla così meglio evitare e questo è colpa di questa giunta..rovinare così un evento che era perfetto con i ragazzi della scuola la musica etc etc era dura..vergognatevi in comune vergognatevi!

  2. Grazie di cuore a tutti i volontari che hanno compiuto un miracolo.
    Ma la domanda è, come è possibile che un Comune di un capoluogo di provincia crei un bando così scalcagnato e in ritardo da avere solo un manipolo di improvvisati, dal grande cuore per carità, col rischio che fosse un disastro totale o che dopo una sera chiudesse tutto??????
    Incredibile.

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