“Stiamo cercando di uscire dall’ombra di Menaggio, vogliamo valorizzare il nostro territorio con tutte le possibilità che ha da offrire”, sono le parole speranzose per il futuro del paese di Celestino Pedrazzini, sindaco di Plesio da settembre 2020.
Il piccolo borgo è una realtà affascinante quasi unica nel suo genere, è immerso infatti nel verde delle montagne della Val Menaggio, ma è anche affacciato sia sul Lago di Como che su quello di Lugano. E non è tutto: è infatti composto da ben nove frazioni come Barna, Breglia, Calveseglio e Logo, alcune non poco distanti fra di loro. Nonostante il confine diretto con Menaggio, è un paese completamente diverso dal celebre vicino.
Passando, in macchina o a piedi, sulla stretta strada che porta alla cima del paese, si possono notare piccole case antichissime, separate l’una dall’altra da castagni, ciliegi o qualche nocciolo. Inutile poi nascondere tra un albero e l’altro la vista mozzafiato, che ha reso questa zona celebre in tutto il mondo.
Però come in ogni piccolo paese, Plesio deve fare i conti con il passare del tempo e cercare di attrarre a sé non solo turisti ma anche nuovi giovani e famiglie, per non perdere il già ricco bottino di 800 abitanti: “Stiamo cercando in tutti i modi di dare una forma a questo paese, differenziandolo dal circostante – spiega Pedrazzini – e dando a dei possibili nuovi cittadini tutti i motivi per trasferirsi qui. Stiamo investendo molto sulla scuola elementare, portandola a consumo zero, attraverso i pannelli solari; inoltre a brevissimo saremo uno dei primi paesi sul lago ad avere la fibra, servizio essenziale soprattutto per i giovani”.
Emerge poi il tema storico – artistico che sembra essere un argomento complesso: “Uno dei nostri obiettivi è quello di ricostruire il centro del paese, importantissimo dal punto di vista architettonico – evidenzia – ed infine ravvivare l’attività culturale che è ormai diventata praticamente assente. Vogliamo comunque essere attenti al cambiamento, per non rischiare di stravolgere lo spirito distintivo del borgo, caratterizzato dalla tranquillità e dal contatto con la natura”.
Plesio ha dalla sua un territorio vastissimo (quasi 17 chilometri quadrati) per la maggior parte inutilizzato: “Il nostro è un territorio vergine – racconta Pedrazzini – abbiamo delle enormi potenzialità per costruire sia dei nuovi immobili sia delle strutture che possano incentivare il turismo: sono infatti in corso la pulizia e lo studio dei vari sentieri per proporre un progetto escursionistico concreto”.
Insomma, le possibilità per Plesio non sembrano essere poche e a quanto pare non solo l’amministrazione si sta dando da fare per dare un futuro al piccolo borgo, ma anche per distinguerlo da tutte le realtà circostanti: “Sono davvero orgoglioso di molti giovani di Plesio – conclude il sindaco – che si stanno adoperando per il cambiamento del paese; infatti conosco molti di loro che prendono la casa dei nonni e la ristrutturano. Sono fiducioso che quando sarà il loro turno di gestire Plesio, faranno un grande lavoro”.
2 Commenti
Un dubbio: ma fibra non c’era già? Lavori che anni fa hanno visto solchi scavati lungo tutta la strada delle frazioni circostanti Plesio per poterla posare li vidi. Fu mai utilizzata o non fu portata a termine? Son certo di averli visti a suo tempo. Si sa nulla per caso cosa sia successo? Pura curiosità. Comunque a mio modesto parere se invece di continuare a fare stradine per pochi sui monti, prima si migliorasse, o meglio creasse, la circolazione con le valli e frazioni di altri comuni vicini (tipo Grandola, croce ecc ecc) non solo si conseguirebbe una vera utilità per l’intera collettività ma si potrebbe anche ottenere il risultato di far conoscere meglio e rivivere il territorio attirando nuovi visitatori e dando un po’ più di fiato anche al commercio del luogo. Magari ci sarebbero anche altre persone che acquisterebbero e sistemerebbero case, in aggiunta ai nipoti che ereditano. Porlezza e Menaggio so che hanno ottenuto fondi dal bando sui borghi, perchè non utilizzarli anche in quei paesini? Ora poi dicono che lì vicino faranno una piattaforma o cantiere di appoggio per la strada della Tramezzina: magari già che c’è si può verificare se possa tornare utile anche per fare qualche altra cosa a vantaggio di quei bei paesi e sfruttare l’occasione, chissà. Comunque buon lavoro e auguri a tutti.
Interessante, il Sig Pedrazzini parla di attività culturale assente, forse dimentica la sua di attività come promotore e direttore lavori del degrado ambientale che interessa il suo Comune con quello vicino di San Siro. Non cita neppure i disastri della pista di collegamento intervallivo fra Breglia e Carcente -San Siro, forse ha dimenticato quei lavori che continuano a franare a valle, con evidenti e gravi pericoli?
Lo storico percorso della mulattiera costruita con maestria sui due versanti della valle appunto fra Plesio, Breglia e Carcente, San Siro, tratto del Sentiero Italia -S.I., è interessata da ben due ordinanze. Quindi non solo la pista frana, ma un tratto storico del sottostante e importante percorso della Via Dei Monti Lariani e appunto S.I., voluto da CAI Como e dalle sezioni del Lago Moltrasio, Menaggio, Dongo, risulta percorribile solo a proprio rischio e pericolo, le autorità locali, Plesio e San Siro. Ora tutto quel degrado è al vaglio di autorità superiori, Pedrazzini sembra fingere ma incarica con atti comunali pubblici studi di avvocati a spese dei cittadini. Certo la cultura manca dove con impegno e in avversione alla storia e identità dei nostri genitori la si distrugge.