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Piove, niente Giro a Como. Il sindaco di Argegno si infuria: “Tanti sforzi cancellati per i capricci dei ciclisti”

Sono state tantissime, nelle ultime ore, le espressioni di delusione e rabbia per la clamorosa protesta dei corridori del Giro d’Italia che hanno portato all’annullamento dell’intero percorso comasco, che dall’altolago – via Regina – sarebbe dovuto arrivare fino a Como città.

Tra le cause dell’insurrezione dei ciclisti – trasportati in pullman verso Vigevano, nuova sede della partenza di tappa – il maltempo e il chilometraggio troppo lungo della corsa odierna.

Sul Lario, una delle prese di posizione più dure per questo amaro epilogo arriva dal sindaco di Argegno, Anna Dotti. Letteralmente furiosa.

“Argegno era pronta ad accogliere il Giro d’Itali – si è sfogata – ma per qualche capriccio dei concorrenti si è deciso di sospendere il passaggio sul nostro lago, dal quale passerà con i pullman, per riprendere da Saronno. Grande rammarico! Considerato soprattutto l’ingente impegno profuso per questa manifestazione!”.

Il sindaco elenca infatti le “strade rifatte a nuovo, pulizia, dispiegamento di forze dell’ordine, chiusura della Statale Regina e grossissimi disagi per le persone!”.

Tra ira e grande rammarico il finale: “Grazie Giro d’Italia, una manifestazione che è emblema del nostro Paese, che avrebbe risollevato un po’ gli animi in questi tempi bui! Io ringrazio (e questa volta sul serio) tutti quelli che da questa mattina alle 8 erano sotto l’acqua per allestire il paese e quelli che hanno impegnato il loro tempo a garantire la sicurezza!”.

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6 Commenti

  1. Caro Libero, lo sport dilettantistico si fa per passione e questa ti porta a superare qualsiasi difficoltà, ti assicuro che anch’io ne so qualcosa. I ciclisti professionisti, sono dei “lavoratori”, anche se particolari, e in qualità di lavoratori hanno fatto valere le loro ragioni di autotutela. Anche a me questo non piace, ma tant’e.

  2. Caro Bruno, sono commenti di chi ha fatto sport dilettantistico in condizioni ben peggiori, e senza il supporto delle tecnologia oggi a disposizione, il programma delle tappe era a disposizione da tempo, ma chi ha protestato lo ha fatto perchè ieri sera è arrivato in albergo tardi causa traffico intasato a Tirano…. non per le condizioni atmosferiche, questa è la verità….Dai su siamo seri…

  3. Sento e leggo commenti di persone la cui unica attività fisica è quella di alzarsi dal divano per spegnere la tv………

  4. Capisco la giusta delusione del sindaco di Argegno, ma imputare la colpa ai”capricci dei ciclisti,” mi sembra sbagliato. La loro protesta è relativa alla lunghezza della tappa, se non sbaglio oltre 250 km. e peraltro sotto la pioggia, dopo la tappa impegnativa dello Stelvio. Quindi credo che l’errore sia da imputare all’organizzazione.

    1. Le tappe erano così e previste da mesi: lamentarsi e scioperare solamente il giorno stesso non ha scusanti.

  5. Ormai anche questo sport è diventato un circo dove contano solo i soldi ed il businnes, ormai sono solo dei ragazzini viziati….

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