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Pistole, proclami nazisti, bestemmie: folle assalto online impedisce l’evento per il Giorno del Ricordo

Vergognoso episodio, oggi pomeriggio, nel corso della presentazione online del libro “…Noi andavamo fora” organizzata in occasione del Giorno del Ricordo in collaborazione tra l’Istituto di Storia Contemporanea “Piera Amato Perretta” e il settore Cultura del Comune di Mariano Comense, a cui dovevano prendere parte Patrizia Di Giuseppe, Adria Bartolich, Lorenza Auguadra e Luigi Perini.

L’evento dedicato al volume curato da Carlo Brunati sulla base delle ricerche storiche di Marinella Fasani sull’arrivo nella provincia di Como degli esuli giuliano-dalmati nel periodo compreso tra il 1941 e il 1956, con un’accurata ricostruzione anche del drammatico periodo che ha fatto da cornice, motore e sfondo delle vicende, è stato brutalmente interrotto e reso possibile dall’intromissione nel collegamento di un gruppo di neofascisti e neonazisti che ne ha impedito il normale svolgimento.

Ne ha dato notizia Patrizia Di Giuseppe, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta, sulla pagina ufficiale.

“Purtroppo tutto ciò è stato impedito, in modo violento, a causa dell’incursione di una ventina di disturbatori che inneggiando ad Hitler e Mussolini, esibendo saluti fascisti, riferendosi ad una società fondata non sull’inclusione ma sulla discriminazione razziale, hanno reso impossibile non solo la ricostruzione storica dei fatti ma il perfino il semplice prendere la parola ai relatori e agli ospiti – ha denunciato Di Giuseppe – Nel rispetto dei valori su cui si fonda la nostra Costituzione riteniamo che questo episodio sia molto grave e, pertanto, reputiamo necessario denunciare questo attacco all’opinione pubblica che ha a cuore i principi democratici”.

Anche Adria Bartolich ha raccontato sul profilo Facebook quanto accaduto.

“Sto pensando che non riuscire a fare la una relazione in una video conferenza per il Giorno del Ricordo, con le testimonianze degli esuli, perché un gruppo di hacker, con la faccia coperta, maschere antigas, pistole lanciarazzi (o altro) , che si sono definiti nazisti me lo impedisce, a me come agli altri, mi mancava – ha scritto Bartolich – Bestemmie, saluti romani, filmati col führer, manifesti nazisti e filmati porno, forse nel tentativo di essere più convincenti. Ognuno si esprime come può”.

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3 Commenti

  1. “reputiamo necessario denunciare questo attacco all’opinione pubblica che ha a cuore i principi democratici”. Io inizio a pensare che nell’epoca dei social queste porcate non andrebbero neanche più rese pubbliche ma solo denunciate alle autorità, per non dare visibilità alle gesta di criminali che semplicemente dovrebbero passare dalla loro cameretta ad una aula di tribunale, senza nemmeno l’onore della ribalta… È giusto dare informazione, ci mancherebbe, ma in certi casi credo che involontariamente si faccia il gioco dell’avversario.

  2. Si sarebbe portati a sottovalutare il fatto come legato ad una manciata di poveri idioti, sicuramente ignoranti. Invece ritengo che sia un episodio gravissimo e spero che si possano al più presto individuare i responsabili. Ciò mi convince ancora di più del dovere che abbiamo alla memoria e della responsabilità irrinunciabile di trasmetterla ai nostri figli. La democrazia è una condizione di fragile equilibrio.

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