Era forse montato qualche volo pindarico di troppo, negli ultimi giorni, sul destino del Politeama di Como. Il pur reale interessamento del Conservatorio di Como – notorio almeno da inizio decennio, quando si studiò un progetto con Politecnico di Como, Lions e sostegno del Miur – ad oggi non sembra avere ancora affatto solide gambe per camminare. A sentenziarlo con una certa decisione, ieri sera in consiglio comunale, è stato il sindaco di Como, Mario Landriscina, rispondendo a domande specifiche di alcuni consiglieri. “Per ora c’è l’interesse di un soggetto – ha affermato con realismo il sindaco in aula – ma se mi chiedete se è stato scritto un rigo o se è stata messa una firma dico di no. Non c’è alcun elemento concreto ma qualche possibilità ancora tutta da sviluppare. Quando e se ci sarà qualche novità, allora ne parlerò in questa aula ma dovrà essere qualche cosa di concreto. Oggi aggiungere altro è prematuro”.
Insomma, parole nette che in assoluto non escludono un possibile sviluppo dei contatti di lunga data con il Conservatorio ma che il sindaco ha ricondotto a un piano di realtà più duro dei sogni. Se non altro, basandosi su dati oggettivi, per quanto non rievocati in consiglio: per creare nel Politeama la “cittadella della musica” a cui effettivamente il Conservatorio di Como ambisce da anni servirebbero come minimo tra i 4 e i 5 milioni di euro per ipotizzare soltanto la ristrutturazione dell’edificio. Da qui la necessità tassativa di un contributo ministeriale – o eventualmente di altri soggetti di simile forza economica – per arrivare poi a un eventuale protocollo di intesa da cui partirebbe il ragionamento vero e proprio su tempi, modalità e costi dettagliati del recupero del Politeama.