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Pozzanghere stagnanti, color verde alga, piene di rifiuti: il ‘benvenuto’ del lungolago di Como è tremendo

Le mitologiche pompe, come ha garantito Regione Lombardia pochi giorni fa, saranno anche collegate alla rete elettrica. E il lago, grazie al caldo torrido e all’assenza di piogge, sarà anche in calo (e in effetti lo è, sceso a quota 103, con soglia di esondazione lontana mezzo metro abbondante, per dire). Ma la vicenda dei tombini che spurgano lo stesso acqua sul lungolago di Como comincia ad assumere toni grotteschi, se non proprio decisamente orridi alla vista.

Le foto che vedete in pagina sono giunte alla redazione attorno alle 17.30 di questo caldissimo sabato 14 giugno. E purtroppo hanno tutte le caratteristiche per far provare un po’ di vergogna per come si presenta – dopo 17 anni di cantiere e 35 milioni spesi nella ‘fornace’ paratie – lo spicchio più nobile della città affacciato sul lago.

Lungo tutto l’arco di piazza Cavour, infatti, ancora persistono grosse pozze d’acqua stagnante che addirittura – probabilmente anche grazie al caldo estremo di queste ore – si sono pure colorate quasi di verde, segno che l’immobilità avrà innescato qualche processo di proliferazione. Di sicuro, a occhio, hanno creato l’habitat perfetto per il proliferare delle zanzare.

Come se non bastasse questa ulteriore novità – che si somma già alla corsia chiusa alla bell’e meglio con coni e conetti assortiti – si nota anche come nelle maxi pozzanghere siano finiti rifiuti e cartacce che danno il ‘benvenuto’ a chi si vuole godere il panorama verso il lago da piazza Cavour. Insomma, un biglietto da visita, come si suol dire, veramente tremendo.

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