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Prezzi bassi e credito agli anziani. Così resiste il Superette di quartiere di Silvano e Alice

“Prima dei centri commerciali, noi eravamo davvero innovativi” esclama Alice Arnaboldi, 82 anni, da dietro al piccolo registratore di cassa del Superette di via Zezio gestito con il marito Silvano.

Quel “noi” si contrappone a “loro” – i grandi supermercati – e racchiude l’ostinazione con cui Alice e Silvano tengono salda la barra del minimarket aperto nel 1968, quando ancora la spesa era fatta nel negozio di quartiere, prima dell’Esselunga di via Ambrosoli.

“Oggi le famiglie vanno lì. Qualche pensionato ce la fa a piedi” racconta Silvano durante una pausa. Per non soccombere definitivamente, i
due, ogni pomeriggio, visitano supermercati per rivedere i propri prezzi. “È l’unico modo per mantenere i clienti fedeli” spiega Alice.

Nonostante la concorrenza, dopo 51 anni, il Superette di Alice e Silvano è un riferimento per la comunità.

Spiega la donna: “Da noi vengono anche tanti anziani che possono pagare solo a fine mese e facciamo loro credito”. Silvano, poco prima di salutarci, racconta di aver conosciuto il patron di Esselunga, Bernando Caprotti: “Una brava persona. Mi chiese di lavorare per lui. Rifiutai. Disse che me ne sarei pentito. Ma ogni singolo giorno di lavoro al Superette è valso la pena”.

L’articolo che hai appena letto è stato pubblicato su ComoZero Settimanale: ecco dove trovarlo ogni venerdì.

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