Altro che bilancio lacrime e sangue o sangue, fatica, lacrime e sudore come disse nella primavera del 1940 Winston Churchill, che cinque anni dopo avrebbe soggiornato proprio sul Lago di Como pare per cercare di recuperare il carteggio con Benito Mussolini. Fiorenzo Bongiasca, presidente della Provincia di Como, non sarà forse Churchill ma certo è uno che sa cosa sia la politica e della politica locale oggi è sicuramente indiscusso protagonista.
Lo ha dimostrato ancora una volta durante il classico appuntamento di fine anno con la stampa. Una bella conferenzona come una volta, tutti i giornalisti in sala giunta, con il presidente, il segretario e direttore generale e i sei dirigenti di area. Pamphlet di una trentina di pagine fitti di numeri sul tavolo e poi spazio alle domande. Su qualsiasi argomento.
Il messaggio chiaro è che anche il 2024 di Bongiasca, così come sono stati gli anni precedenti del mandato del presidente, è soprattutto un gioco di squadra. Una ricerca di fare rete su ogni fronte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ad iniziare dai milioni di investimento messi sul tavolo. Gli argomenti e le notizie? Diversi, partendo da alcune chicche, come l’abbattimento dell’ex caserma dei carabinieri di via Borgovico per realizzare un autosilo supertecnologico. Proprio così.
I problemi di parcheggio per l’ente provinciale, con i suoi trecento dipendenti e gli sportelli sono sotto gli occhi di tutti. Oggi, chi può, parcheggia in modo poco ordinato nei viali del parco delle due ville neoclassiche (Saporiti e Gallia).
“Ma non è una situazione che può andare avanti, anche perché abbiamo messo a bilancio un milione e mezzo di euro per la sistemazione di Villa Saporiti, il restauro delle facciate, dei serramenti e del parco, con un nuovo sistema di controllo degli accessi e di videosorveglianza” spiega Bongiasca, lo studio di fattibilità è stato affidato.
Un altro studio riguarda il nuovo autosilo: “Lo stiamo calibrando e quando avremo i numeri non escludo che possa avere un utilizzo promiscuo, non solo per il nostro ente, ma anche per i cittadini” ha detto sempre il presidente, che ha già stanziato 1 milione e 400mila euro. Il 2025 sarà anche l’anno di Villa Porro Lambertenghi a Cassina Rizzardi, opera attesa da decenni. “Abbiamo ricevuto 26 offerte di progettazione”. La gara dovrebbe essere a febbraio per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’edificio e dell’area destinata a nuovo polo di specializzazione post diploma. Sul tavolo 9,3 milioni di euro. Fondi importanti, ma ancora briciole se paragonati ai 160,5 milioni di euro per le infrastrutture, 97,6 dei quali per la Canturina bis, 19,36 per la variante di Cadorago e Lomazzo, 17 per l’interramento dell’attraversamento di Arosio (in appalto ad aprile 2025), 11 per le quattro corsie della Novedratese fino a Mariano (appalto sempre ad aprile), 3 e mezzo per la variante di Fino (appalto a febbraio) e altrettanti per il ponte di Cantù Asnago inaugurato la scorsa settimana.
Niente male per un ente che nel 2014 con la legge Delrio sarebbe dovuto scomparire. “Per noi è stato importante soprattutto recuperare le risorse umane – ha detto Bongiasca – Oggi abbiamo 301 addetti a tempo indeterminato oltre a 6 dirigenti e 1 segretario generale, con 100 dipendenti regionali che seguono gli uffici del lavoro. Eravamo meno della metà. Tutti hanno capito che si deve fare squadra e oggi quella di Como è una Provincia sana con investimenti importanti, grazie anche agli enti superiori ad iniziare dalla Regione con la legge 9 e dal Pnrr, che ci permette di mettere a terra opere attese da trent’anni”.
Bongiasca risponde anche sulla Regina, con la prossima ordinanza che dovrebbe scattare già il 15 marzo e fino al 15 novembre, come concordato dal “Cio Lago di Como” ovvero il Comitato istituzionale Lago di Como. Il presidente, che è sindaco della piccola Trezzone è maestro di fare squadra e realizzare comitati. Nel Cio ci sono già 50 Comuni, ciascuno ha messo 1 euro per abitante. “Ma non si tratta di un doppione del tavolo della Prefettura o delle altre autorità, quella di Bacino ad esempio o le Comunità montane, solo un mezzo di supporto” assicura Bongiasca. Il Cio che ha la stessa sigla del Comitato olimpico, sembra fatto apposta per fare da cane da guardia sulla Variante della Tremezzina, che purtroppo mai vedrà la luce prima dei Giochi di Milano Cortina 2026.
“Stiamo aspettando novità da Anas, il Comitato tecnico si è riunito il 3 dicembre e ha chiesto 30 giorni. L’ingegnere dell’Anas, Nicola Prisco era stato molto positivo. Ricordiamo che la Provincia può fare soltanto un po’ un’attività di lobby, perché il rapporto è tra Anas e impresa. Io rappresento però il territorio come presidente e come sindaco e se le cose non andranno come devono andare ci faremo sicuramente sentire. Siamo capaci anche di alzare la voce, di protestare e di farci rispettare. Confido molto anche nelle ultime rassicurazioni pure del ministro Salvini” dice Bongiasca.
Dal resoconto 2024 è sparito il progetto per il “Campus” di San Martino, a Como. Nulla da fare? “Eravamo pronti, il progetto è piaciuto alla Regione, ma la parte urbanistica della città è in mano al Comune di Como e il sindaco ha spiegato di non essere interessato all’operazione proposta. Peccato, ma pazienza, sono scelte che si devono rispettare”. Come sono i rapporti con Alessandro Rapinese? “Mah a livello di rapporti… direi ottimi – dice Bongiasca – anche ieri eravamo a un’occasione pubblica insieme. Mi spiace che abbia scelto di non parlare con la Provincia e con nessuno di temi istituzionali e del territorio. E’ stato in consiglio provinciale, ha partecipato ai lavori, ha votato a volte sì, a volte no. Si è espresso contro il bilancio dell’Ente il 19 dicembre, senza però dare spiegazioni. Rapinese ha scelto di andare sempre per la sua strada ed è una scelta che rispetto. Certo, spiace per i cittadini e per il territorio che il capoluogo non voglia prendere parte a tante iniziative”.
Altro tema, affrontato con il comandante della polizia provinciale, Marco Testa, quello della fauna selvatica, sempre più difficile da controllare. Gli abbattimenti di cinghiali sono stati 560 nel 2024, altri 60 cinghiali sono morti investiti. Gli incidenti stradali a causa di animali selvatici sono stati 200. Nell’Olgiatese c’è ormai un’emergenza cervi. Si tratta di animali in grado di saltare recinzioni anche alte due metri. Un pericolo anche sull’Autolaghi (un cervo investito di recente a Turate poteva tramutarsi anche in una tragedia con diversi mezzi coinvolti) e sulla Regina.
Dalla Sezione appaltante della provincia (Sap) e dal dirigente Matteo Accardi passano e passeranno tutte le grandi opere del territorio, ad iniziare dalla Canturina Bis, che va avanti nonostante l’ultimo no dell’amministrazione comunale di Figino Serenza. “Abbiamo realizzato il primo lotto prodromico – ha spiegato l’ingegnere Bruno Tarantola, nel suo penultimo giorno di lavoro è stato più volte ringraziato dal presidente Bongiasca – il collegamento tra Cantù e Mariano eliminerà 27mila veicoli al giorno dal transito nei centri abitati, pensate che il secondo lotto della Tangenziale di Como ne arriverebbe a togliere 14mila dal nodo di Camerlata, per avere un termine di paragone e rispetto a questa opera costerà un quarto”. (Qui l’intervista all’ingegner Tarantola in occasione del pensionamento).
Tarantola ha ricordato poi il “suo” ponte di Cantù Asnago, appena inaugurato. “Un piccolo capolavoro, varato come una nave e dedicato a due tecnici che non ci sono più”. Si tratta di Enrico Balzanello per la parte ciclopedonale (ingegnere investito e ucciso a Solbiate con Cagno nel novembre del 2023) e Carlo Maletta geometra valtellinese travolto da un mezzo in movimento in un cantiere ferroviario nel Novarese.
Dalla Sap Provinciale sono appena passati anche tutti gli appalti connessi alla nuova Arena di Cantù, la caserma dei vigili del fuoco sempre della Città del mobile oltre a tutte le opere infrastrutturali di cui abbiamo dato conto prima. Si è affidata alla Stazione unica appaltante anche la Diocesi di Como per il restauro della Madonna del Gallivaggio a Campodolcino. Lavori affidati a un’impresa di Venezia che ha operato nella Basilica di San Marco, cantiere sempre nel 2025. Per quanto riguarda le scuole, sono stati 9 i progetti avviati o conclusi nel 2024, 6 quelli per il prossimo anno, tra i quali l’ampiamento del Melotti di Cantù, con la nuova palestra e la nuova palestra di Olgiate.
Il prossimo anno nascerà anche una Cer provinciale (Comunità energetica) sotto forma della Fondazione di partecipazione. “Si tratta della tipologia che favorisce la governance pubblica – sottolinea Bongiasca – Crediamo si tratti di una realtà fondamentale per i piccoli comuni, un’occasione di grande risparmio energetico grazie alla forza contrattuale sul mercato e l’interlocuzione diretta con il Gestore in tema dell’energia”. Oltre alle adesioni alla Cer, che non va a sostituire quelle esistenti sul territorio, la Provincia ha avviato uno studio sull’attuale capacità produttiva del territorio riguardo le rinnovabili da impianti fotovoltaici o altro esistenti.
“Paghiamo le fatture in venti giorni e non abbiamo avuto nessun problema di anticipazione anche con il Pnrr. Chiudiamo proprio un bel 2024, non possiamo lamentarci” conclude Bongiasca.