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Racconti dall’isolamento. Gaddi si mostra: “Evito il triste spettacolo dei virologi in tv”

“Il coprifuoco? Noi a Como lo sperimentiamo da secoli, nulla di nuovo. E all’assenza di arte ed eventi culturali ormai in città siamo abituati”. Punzecchia e ironizza anche da casa Sergio Gaddi, notissimo politico comasco nonché ex assessore alla Cultura del Comune di Como. L’uomo delle Grandi Mostre a Villa Olmo e in giro per il mondo che per il momento si deve accontentare di quelle virtuali.

“Sono un male necessario, manca la fisicità e il contatto diretto con l’arte ma per il momento ci dobbiamo accontentare, anche se le gallerie e i musei (chiusi in Zona Rossa, Ndr) restano tra i posti più sicuri – commenta Gaddi – Ad ogni modo a casa mi intrattengo guardando le proposte virtuali del Moma e della National Gallery di Londra perché l’arte allunga la vita, lo conferma una ricerca dell’Oms”.

Gaddi non soffre particolarmente la solitudine, anzi. “Non ho estranei in casa e ho la compagnia di me stesso che è quanto di meglio possa desiderare – confessa – Mi reco comunque in ufficio per il mio lavoro di commercialista mentre quando sono a casa mi dedico all’arte partecipando a webinar e organizzando mostre virtuali. Dovevamo viaggiare molto con le nostre mostre quest’anno, dalla Corea alla Spagna, ma purtroppo non è stato possibile”.

Una cosa però sicuramente non fa Gaddi nel suo rifugio: accendere la televisione. “Cerco di evitare in tutti i modi lo spettacolo triste del virologo in tv, è peggiore di quello dei peggio politici – commenta – E mi irrita in particolare negli ultimi giorni il dibattito circa l’obbligatorietà del futuro vaccino per il Covid-19. Non amo affatto i No-Vax ma voglio essere convinto a farlo, non obbligato perché la salute è un valore assoluto ma viene dopo la libertà”.

Se dedica un po’ di tempo al piccolo schermo è solo per le serie tv. “Prima dovevi aspettare una settimana per vedere la puntata successiva ora puoi stare dieci ore davanti alla tv – racconta – Così per sentirmi meno in colpa le vedo in lingua originale con i sottotitoli per tenere allenato l’inglese. Ho visto così tutto Prison Break. Gomorra invece rigorosamente in originale senza sottotitoli in italiano, non si possono vedere (ride, Ndr)”.

Il tempo che resta tra lavoro, arte e serie tv è per “l’attività fisica e mentale”. “Ho migliaia di libri a casa, sparsi ovunque, spuntano colonne di volumi in ogni angolo della casa che non è particolarmente grande – conclude – e quindi ho ripreso a riordinare la mia biblioteca”. Fa bene all’anima e al corpo.

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