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Rapinese a RTL: “Monopattini elettrici, a breve ritiro di massa per le società che se ne fregano delle regole”

Prima o poi la bolla dei monopattini doveva scoppiare. Ne ha parlato per primo la settimana scorsa il quotidiano La Provincia raccontando la proliferazione incontrollata di servizi di sharing in città. Risultato: monopattini ovunque, lasciati sui marciapiedi, sulle strade, nei parcheggi. Senza dimenticare il rischio incidenti (che si tratti di monopattini a noleggio o privati, poco cambia) poiché al momento i mezzi sono assimilati a biciclette e il Codice della Strada non prevede patentini. Solo stamani l’ennesimo incidente in città quando un 15 ha travolto una ragazzina a due passi dalle Canossiane: In monopattino investe una ragazzina fuori dalla Canossiane e scappa. E’ un 15enne: la Polizia locale lo trova e lo multa. Ieri sera un incidente ancora più drammatico a Mariano: Tamponato mentre era sul monopattino. In terapia intensiva all’ospedale di Varese.

Nei giorni scorsi l’amministrazione, spiegava sempre La Provincia, ha fatto sapere che i servizi di sharing non sono autorizzati. E nel merito il sindaco, Alessandro Rapinese, è stato molto chiaro intervistato da RTL.

Ha detto il primo cittadino: “Vogliamo delle responsabilità precise per le società di sharing, loro guadagnano e questi monopattini vengono lasciati in mezzo alla strada. C’è caos, pericoli per il traffico e vorremmo gestire al meglio la situazione. E’ evidente, in tutte le città d’Italia ci sono problemi per quanto riguarda l’utilizzo dei monopattini a noleggio, nel senso che basta vedere a Roma e a Milano dove sono già stati fatti degli esperimenti e questi Comuni continuano a dire “il prossimo bando sarà migliore, il prossimo bando sarà migliore” ma la verità è che attualmente è solo caos”.

Poi la domanda da studio: ‘Se lei potesse vieterebbe proprio l’utilizzo dei monopattini nella sua città?’. Risponde il sindaco: “La verità è che tutto deve essere disciplinato anche perché faccio un caso concreto, in questo momento sono in un baretto, davanti c’è un marciapiede e c’è uno di questi monopattini esattamente a metà del marciapiede. Un disabile se non riesce a utilizzare con la sua sedia a rotelle il marciapiede poco importa a lui se a sbarrargli il passaggio sia un autoveicolo lasciato da un incivile o un monopattino lasciato da un incivile, da lì non ci passa. Di conseguenza è questione di normare la faccenda. Mentre all’automobile io posso fare una contravvenzione e quel signore pagherà la multa, al monopattino cosa faccio? Se una normativa nazionale che mi consenta di fare ordine, così è veramente puro caos”.

Ultima domanda da studio ‘Come pensa che si regoleranno i sindaci di altre città italiane?’. Risposta: “Io ho una responsabilità per quanto riguarda i miei cittadini, sono responsabile dell’ordine e della sicurezza e per la mia città ho previsto questa limitazione momentanea finché il governo nazionale non farà il suo dovere. Secondo me i sindaci delle altre città sono un po’ spericolati e forse irresponsabili, perché se da un lato è bello poter consentire questa mobilità sulla quale non ho niente da dire, dall’altro lato bisogna inchiodare alle proprie responsabilità quei soggetti che responsabili non sono. Quindi cosa facciano gli altri non lo so e mi interessa fino a un certo punto, so cosa sto facendo io sto evitando che queste situazioni proliferino e da qui a poco partiremo con un ritiro di massa di quelli che se ne fregano, perché la verità è che anche gli operatori hanno lasciato i monopattini in città lo fanno con totale abuso delle norme, non le rispettano arrivano qui lasciano i loro monopattini, attivano un’app. Questa cosa in un Paese civile dovrebbe essere contrastata a prescindere

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