“Un uomo ricco di talenti, docente di lettere e storia particolarmente amato dai suoi studenti, e poi scrittore poliedrico a cui si devono saggi di argomento storico e filosofico, racconti, poesie e romanzi. In lui la passione politica e civile, connotata da autorevolezza e intransigenza sui valori in cui credeva, si associava sempre alla stima e al rispetto degli avversari. Ad Emilio, che in questa Aula è stato Consigliere per due legislature, dal 1980 al 1990, va il ricordo commosso del Consiglio regionale lombardo, che si unisce a sentimenti di vicinanza e cordoglio per la moglie e i familiari”.
Così il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi ha commemorato questa mattina all’inizio dei lavori assembleari l’ex Consigliere regionale Emilio Russo, comasco, professore, saggista, scrittore, giornalista e politico di lungo corso (Consigliere provinciale e regionale, Consigliere e Assessore comunale), scomparso a metà settembre all’età di 70 anni dopo una tragica caduta durante una passeggiata sui monti che sovrastano Lezzeno sopra il lago di Como.
Dopo l’intervento del Presidente Fermi, ha preso la parola anche il Consigliere regionale comasco Angelo Orsenigo (PD) per tracciare un commosso e toccante ricordo di Emilio Russo.
“Anni ’70 del secolo scorso, ha svolto importanti incarichi. Consiglio Provinciale poi in Regione,poi in Comune di Como. Tuttavia – ha detto Orsenigo – l’acquisita autorevolezza di Emilio nella società e nelle istituzioni non può essere confinata in questi incarichi che sono stati la conseguenza di una appartenenza, come ha definito il figlio Paolo Emilio nel ricordo del padre, ad una vita di una comunità politica che è diventata una seconda famiglia,che era governata non da Statuti o regolamenti ma dall’amicizia e dal rispetto. Una comunità di persone per bene che Emilio con la sua ironia definiva di “rivoluzionari di professione” non chiusa in sé stessa me che ha saputo coinvolgere ragazzi e ragazze farsi ancora una volta scuola. Scuola l’altro mondo del suo vissuto permanente fino agli ultimi giorni della sua vita. Sapeva farsi amare da loro. E questo amore è la corrispondenza della sua intransigente intelligenza, racchiusa in quella che considerava una missione: quella di insegnare non solo materie ma una visione, un orizzonte per contribuire a migliorare la società in nome dei valori improntati alla libertà, e alla giustizia sociale”.
Nato a Ronago e residente a Olgiate Comasco, Russo è stato un esponente di primo piano della sinistra comasca. Cattolico, una formazione giovanile nelle ACLI, nel 1975 si è iscritto al Partito Comunista Italiano, di cui è stato l’ultimo segretario provinciale di Como e il primo del PDS.
Diversi gli incarichi politici: nei dieci anni da Consigliere regionale si è dedicato in particolare ai temi culturali, ma si è rivelato anche un grande esperto in materia contabile e finanziaria, tanto che sulle tematiche di bilancio, dal 2001 al 2005, ha collaborato con il Gruppo regionale della Lista Bonino.
Il suo ultimo romanzo, dal titolo “Avvinta come l’edera”, è del 2019, un insolito giallo ambientato a Onagro (anagramma di Ronago), borgo immaginario che non a caso molto assomiglia al paese natio.
Emilio Russo lascia la moglie Teresa Malfasi, presente alla commemorazione nell’Aula di Palazzo Pirelli con il fratello Evaristo, cognato di Russo, e i figli Paolo Emilio e Claudio.
Gianstefano Buzzi e Giovanni Cominelli,, ex colleghi e amici di Emilio, hanno rappresentato l’Associazione Consiglieri; erano presenti anche molti ex Consiglieri regionali tra cui Carlo Porcari, Ardemia Oriani, Lorenzo Strik Lievers, Alessandro Litta Modignani e Daniela Benelli.