Il regolamento appena varato per il nuovo skate park al parcheggio Ippocastano (qui i dettagli) non è piaciuto all’ex assessore all’Urbanistica (giunta Lucini), Lorenzo Spallino. Sostanzialmente l’accusa di Spallino riguarda la lunghezza e l’articolazione del documento. Scrive infatti: “A Mendrisio , 20 minuti da Como, esiste un percorso a dune e paraboliche, prima sterrato ora in asfalto, per la pratica della mountainbike e dello skate nel cuore della città. Collocato nella zona Centro studi , è la terza struttura del suo genere in Svizzera e fra le più grandi d’Europa. Come si legge nella pagina dedicata sul sito del Comune di Mendrisio: « L’accesso al pumptrack è libero. La struttura non è sorvegliata e richiede ai suoi utenti attenzione e responsabilità nel rispetto di alcune regole basilari“. Quindi elenca i punti prescrittivi stabiliti dall’amministrazione elvetica:
« Rispetto : non bisogna sottovalutare le difficoltà.»
« Protezione indossare: casco e protezioni per gli arti.»
« Divertimento : per mountain-biker e skater, senza intralciare gli altri utenti.»
« Sorveglianza : i bambini non devono mai essere lasciati soli.»
E commenta: “33 parole, 4 paragrafi, 4 righe, 245 caratteri spazi inclusi. Bene”. Quindi puntualizza: “Con delibera n. 399 del 22 novembre 2023 il Comune di Como ha approvato il disciplinare per l’utilizzo dell’area di viale Aldo Moro dove è stata installata una struttura dedicata allo Skate Park, come da testo predisposto dal Settore 10 “Lavori Pubblici” e subito dopo pubblica integralmente il Disciplinare varato da Palazzo Cernezzi (lo trovate sempre qui).
Conclusione dell’ex assessore: “905 parole, 57 paragrafi, 122 righe, 6.286 caratteri spazi inclusi. Nel 2002 il Ministero per la Pubblica Amministrazione ha rilasciato la Direttiva semplificazione linguaggio 8 maggio 2002 , con l’obiettivo di “ contribuire alla semplificazione del linguaggio usato dalle amministrazioni pubbliche per la redazione dei loro testi scritti“. L’impressione è che a Mendrisio l’abbiano letta”.
LA DELIBERA
3 Commenti
In Svizzera basta dire alla gente “oh va che è un bene pubblico pagato da tutti” e nessuno sfascia niente, nessuno si inventa di fare grigliate o parcheggiarci la macchina o costruirci un capanno per il proprio orto o trasfmorarlo in camping , quindi siccome qua in Italia fatta la legge trovato l’inganno, tocca prevenire i vari avvocati del diavolo che se ne escono con “se non c’è scritto significa che posso farlo”, oltre ovviamente alla burocrazia tipicamente italiana
Il paragone va fatto col Burundi non certo con la Svizzera…
ma il Sig. Spallino ci é o ci fa?!? no dico, ma perché per immatricolare un’auto, fare un documento d’identità, aprire una attività, pensa che a Mendrisio o Winthertur si debba sottostare alla stessa quantità di regole e cavilli redatte in politichese di noi itagliani, Rapinese o non Rapinese? Direttiva semplificazione linguaggio….Patetico.