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Remo e Giampiero, eroi senza mantello al mercato deserto. L’antivirus è un girarrosto

Certi eroi non hanno il mantello, ma un girarrosto.

Verrebbe da dire così vedendo i tre furgoni che oggi hanno deciso di sfidare la landa desolata ai piedi di Porta Torre, dove normalmente il mercato di Como anima i marciapiedi di viale Cattaneo e viale Battisti.

Due girarrosto e un pizzicagnolo che oggi, nel primo (e si spera unico) sabato di chiusura del mercato causa Coronavirus, hanno deciso di aprire nonostante la quasi assoluta certezza che non si sarebbe vista l’ombra di un cliente.

“Chi vende alimentari ha una deroga e può lavorare – spiega Giampiero dal suo furgone stracolmo di olive e baccalà – ma penso che nessuno lo sappia. Tutti sanno che il mercato non c’è, quindi non immaginano che noi siamo qui. Vediamo come va a mattina ma credo che verso le 13 andrò a casa”.

“Io invece resterò tutto il giorno – dice Remo del Girarrosto Lariano – sono un dipendente, non decido io. Speriamo in bene”.

Di gente però, non se ne vede in giro: “Di solito già a quest’ora c’è un bel movimento di clienti – spiega il terzo eroe di oggi, che chiede di rimanere anonimo – il 90% delle persone che vengono al mercato, però, arriva da fuori Como. E se non ci sono le bancarelle, non c’è ragione di venire fin qui solo per comprare un pollo”.

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