Il gruppo “A Scuola Como”, branca cittadina del più ampio movimento nazionale che si batte per la ripresa della didattica in presenza, esce dal mondo della protesta virtuale, dei cartelloni sui balconi, di Facebook e delle chat di genitori su Whatsapp e lancia una vera e propria “chiamata alle armi” per rendere tangibile la voce di chi chiede ei genitori la riapertura delle scuole.
Sull’esempio di quanto sta avvenendo a Milano davanti a Palazzo Marino, dove da giorni si alternano genitori e ragazzi in una protesta silenziosa, in queste ore anche nella nostra città sta circolando un sondaggio online per raccogliere pareri e disponibilità ad organizzare un presidio quotidiano, dalle 13.30 alle 14.30, davanti alla sede cittadina della Regione, in viale Varese.
LA RACCOLTA ADESIONI
Presidio davanti al palazzo della Regione Lombardia
L’obiettivo è quello di tenere alta anche a Como l’attenzione sul tema della chiusura delle scuole soprattutto all’indomani del rinvio della discussione sul ricorso al Tar del Lazio presentato dal comitato “A Scuola” e dal movimento “Studenti presenti” per denunciare l’incostituzionalità della Dad che violerebbe, stando a quanto depositato, il diritto fondamentale all’istruzione e il diritto alla salute: “E’ noto come il principio sancito dall’art. 34 della Costituzione italiana sia quello di ‘scuola aperta a tutti’ e di ‘comunità scolastica’ quale luogo di sviluppo della personalità, di crescita guidata e di apprendimento – si legge sul sito del movimento – il diritto costituzionalmente garantito è proprio questo e non un mero diritto a ricevere nozioni, soddisfabile al limite anche in autonomia”.