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Rincari nidi, Legnani (Pd) Vs Rapinese: “Confondere la Legge con un Regolamento è cattivo servizio. Bastano pochi secondi per cambiare”

Come noto il Comune di Como ha adeguato con un +7.8% le tariffe degli asili nido. Ne parlavamo  lo scorso 6 settembre, la notizia poi è stata confermata e ha scatenato immediate reazioni dall’opposizione di centrosinistra: Como, +7.8% per le rette dei nidi. Ira Minghetti-Lissi: “E’ questa l’idea di Rapinese?”. Le stesse Lissi e Minghetti hanno poi portato la questione in Consiglio comunale. Ed è arrivata, il primo ottobre, la replica del Sindaco Alessandro Rapinese. Spiegava:

“Lo dico a vostra utilità, dal 2008 a oggi, tranne l’anno scorso ed è un mistero perché non sia accaduto, compreso anche il periodo 2012-2017 (Giunta Lucini, Ndr) l’adeguamento Istat è sempre stato applicato semplicemente perché è un obbligo di legge. E fu una delibera di consiglio comunale del 15 luglio 2009 a stabilirlo, quando c’erano anche esponenti come Magatti, Magni Sapere, il Pd. Allora si è deliberato di applicare annualmente l’adeguamento Istat”.

“Allora noi stiamo parlando di un adeguamento Istat che fu sempre applicato anche nel quinquennio 2012-2017 (Giunta Lucini, Ndr), dunque non è un’indicazione politica, è evidente”, ha aggiunto Rapinese che poi ha citato anche commi del Regolamento per la gestione dei servizi della prima infanzia. (Qui l’articolo integrale)

Ed è “l’obbligo di legge” che ha fatto intervenire in aula questa sera, durante le preliminari in Consiglio comunale, il consigliere Dem Stefano Legnani.

“Nella scorsa seduta il sindaco, rispondendo alle consigliere Minghetti e Lissi ha risposto: ‘Questa è la Legge e non potevo fare altrimenti’. Citando una norma del Regolamento della prima infanzia di questo Comune che prevede l’automatico aggiornamento Istat delle tariffe di anno in anno”, ha esordito Legnani. Che poi ha specificato: “La citazione è esattamente corretta, il Regolamento così prevede. Però quando si confonde la Legge che è di competenza del Parlamento con un Regolamento, che è di competenza del Consiglio comunale, si fa un cattivo servizio o quantomeno si presenta la questione in modo diverso da quello che essa è. Perché se fosse stata una Legge nazionale era chiaro che nessun organo di questo Comune, Giunta o Consiglio che fosse, avrebbe potuto modificare quella previsione normativa. Ma dato che quella previsione sta in un Regolamento comunale ed è stata approvata, ce lo ricordava il sindaco, nel 2009 da quest’aula, questa stessa aula può in qualsiasi momento modificare quel Regolamento, prevedere delle deroghe, fare insomma le modifiche che ritiene essendo di sua esclusiva competenza”.

Quindi l’affondo: “Allora, nascondersi dietro l’affermazione “la Legge me lo imponeva”…in realtà ci si nasconde dietro a qualcosa che non esiste, perché a questo punto è la volontà politica della maggioranza, legittima per l’amor del cielo, ma la volontà politica che ha consentito di fare questa scelta. Perché se la volontà politica fosse stata, vista la crisi dovuta ancora alla pandemia, alle bollette e a tutte le difficolta che stiamo vedendo e che hanno fatto scegliere ad altri Comuni di non applicare alcun aumento, semplicemente si sarebbe venuti in quest’Aula e si sarebbe proposta una modifica, eventualmente una deroga per quest’anno, o la formula più corretta, e quest’Aula avrebbe avuto il potere di farlo. E credo l’avrebbe fatto in pochissimi secondi o minuti”.

Ha poi chiuso Legnani: “Quindi non nascondiamoci dietro un’affermazione che non esiste, non è la Legge che lo imponeva, era il Regolamento che con la volontà politica avremmo cambiato tranquillamente. Questa è la verità, lo dico a beneficio della stampa che ha ripreso la notizia e dei consiglieri, perché siano ben consci di quello che la maggioranza ha deciso di fare quando poteva fare altrimenti”.

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Un commento

  1. Vorrei spezzare una lancia a favore del nostro Rapinese Sindaco. Del Rapinese d’opposizione non si ricorda più nessuno ma tutti si ricordano del Rapinese Candidato che prometteva i servizi pre-scuola e un mondo di efficientissimi e sempre meno costosi asili nido gestiti anche da privati. Eccome se ci si ricorda! Ma la lancia spezzata la merita lo stesso. Sta capendo solo ora, povero Lui, che la franchigia di cazzate del Rapinese Sindaco è meno generosa di quella del Rapinese d’opposizione e ancora meno di quella del Rapinese Candidato. La tragedia sarà quando fra poco lo capiranno anche tutti gli altri.

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