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“Riportiamo il Jazz a Como”. Ma le tre serate musicali non erano organizzate né pagate dal Comune

“Riportiamo il jazz a Como per offrire ai nostri cittadini e turisti tre serate di estremo valore, in collaborazione con la Fondazione Como”, aveva dichiarato alla vigilia l’assessore alla Cultura Enrico Colombo in una nota ufficiale. In realtà – nel pieno delle polemiche sugli eventi estivi in città – non è andata proprio così: è stata questa Fondazione Como a riportare in Comune la musica, con l’amministrazione che ha agganciato e ospitato al volo la proposta altrui per il 7, l’8 e il 9 luglio scorsi (evento di cui ancora pochi giorni prima nulla si sapeva, come peraltro anche i documenti datati 6 luglio testimoniano). Dalla determina ufficiale relativa all’evento si apprende infatti che a organizzare e proporre il tutto all’amministrazione, in extremis e mentre infuriavano già le accuse per il ‘cartellone magro’ dell’estate 2023, è stata la “Fondazione Como”, nome del soggetto nero su bianco diverso dalla Fondazione Como4Como legata al mondo del Como 1907 di cui la consigliera comunale della lista Rapinese Sindaco, Camilla Veronelli, risulta Community manager. Da notare la presenza nella locandina anche del logo di Mola Records e poi la sigla ComoComoComo.

Si legge testualmente: “Con nota P.G. 80660/2023, depositata agli atti del Settore 8, Fondazione Como ha presentato istanza di patrocinio alla rassegna denominata Cernezzi Jazz Festival da svolgersi presso l’edificio comunale dal 7 al 9 luglio 2023”.

Ma che cos’è Fondazione Como? Lo scrivono gli uffici comunali: “Fondazione Como è un Ente del terzo settore, iscritto al Runts, istituito al fine di promuovere iniziative a favore della comunità della Città di Como”, recita la spiegazione. Il legale rappresentante risulta nientemeno che Dennis Wise, Ceo del Como 1907.

Viene poi specificato che la rassegna è stata “senza fini di lucro, articolata su tre serate ad accesso gratuito” sebbene fosse stata “prevista, durante le serate, una collaterale e residuale attività di vendita di merchandising a fini benefici”. Non è specificato quale fosse il merchandising.

A sottolineare come l’evento non fosse direttamente gestito dall’amministrazione viene sottolineato che “l’organizzatore si impegna ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie al regolare svolgimento dell’iniziativa e si assume la responsabilità giuridica e finanziaria dell’evento, compresi gli oneri riguardanti i premi assicurativi, con completa manleva per il Comune di Como” e poi addirittura che “nessuna responsabilità organizzativa sarà posta a carico dell’Amministrazione comunale”. Non solo: “L’organizzatore si assume, altresì, l’onere di corrispondere gli straordinari dovuti al personale di custodia, per garantire il presidio di Palazzo Cernezzi oltre l’orario ordinario, così come successivamente quantificati dal competente settore”.

Viene poi confermato che “l’istruttoria presso il Servizio SUEVCO in ordine alla sussistenza dei titoli ed autorizzazioni necessarie ai fini dello svolgimento dell’evento si è conclusa con esito positivo”. Pratiche che evidentemente erano state portate avanti in gran silenzio nei giorni precedenti. Infine, a togliere ogni dubbio sul fatto che il Comune abbia beneficiato di una iniziativa altrui all’ultimo momento (la mail dell’Ufficio comunicazione è sempre del 6 luglio), viene specificato che alla “rassegna Cernezzi Jazz Festival organizzata da Fondazione Como” è stato per l’appunto concesso il patrocinio del Comune.

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4 Commenti

  1. Vabbè adesso non state qui a guardare il capello, hanno patrocinato, alla fine è come se il frizzante Assessore e Re Sole avessero fatto tutto loro, non è così?!

  2. Quindi ora la colpa sarà della galassia che ruota attorno al Calcio Como con cui il Sindaco gode di ottimi rapporti, l’assessore all’Immobilità e Cultura è legato da un forte sentimento calcistico e dove lavora una consigliera comunale……

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