E’ un’opzione, vero. Ma che sarà concretamente discussa dal governo il 20 aprile.
Ristoranti e bar, teatri e cinema, parrucchieri e centri estetici in zona rossa, poi anche piscine e palestre.
Tutte attività che potrebbero vedere la luce, cioè ripartire sia pure con regole precise, dal 20 aprile. L’esecutivo nazionale entro tale data analizzerà l’andamento epidemico a livello nazionale e deciderà quali settori potranno programmare le riaperture.
L’ultimo decreto, in vigore dal 7 aprile, è chiaro: “In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento“.
Dunque, analizzato l’andamento del contagio, lo stato di capienza degli ospedali e il numero dei vaccinati, il governo potrebbe dunque dare il via libera alle aperture.
Potrebbero riaprire le regioni che, sulla base dei dati, potrebbero trovarsi in zona gialla, quindi in deroga al decreto che sancisce l’Italia in arancione fino a fine aprile.
Bar e ristoranti potrebbero riaprire a pranzo e forse fino alle 18 evitando l’ora di massimo assembramento, quella dell’aperitivo.
Cinema e teatri potrebbero riaprire con i vincoli previsti per il 27 marzo scorso, poi decaduti a causa dell’andamento epidemico.
Si vedrà, insomma. Mancano ancora due settimane.