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Rivolta contro Bertolaso nel centrodestra comasco, il muro di Gaddi e Dotti: “L’ospedale di Menaggio non si tocca”

Un anno fa erano stati gli unici del drappello dei comaschi eletti al Pirellone a sfidare le polemiche esponendosi pubblicamente a difesa dell’ospedale di Menaggio votando un ordine del giorno in tal senso presentato dal consigliere regionale comasco del Pd Angelo Orsenigo. Inevitabile, oggi, tornare a chiedere agli autori di quella scelta politicamente ‘controcorrente’ – ossia i consiglieri Sergio Gaddi (Forza Italia) e Anna Dotti (Fratelli d’Italia) – una nuova presa di posizione sulla chiusura del Pronto Soccorso annunciata dall’assessore regionale Guido Bertolaso, al netto della nota congiunta diffusa ieri in maniera bipartisan da tutti gli esponenti lariani a Milano.

Nettissimo Sergio Gaddi: “L’unica strada possibile è che il Pronto Soccorso dell’ospedale di Menaggio non chiuda, non ci sono vie di mezzo, liturgie o alchimie – afferma il consigliere forzista – C’è una sola strada possibile ed è quella di mantenere aperto quel presidio rispondendo a un’esigenza incontrovertibile del territorio”.

“Non può esistere alcuna una logica tecnica o politica che giustifichi la chiusura del Pronto Soccorso di Menaggio – rincara Gaddi – La zona è troppo lontana da Como e da Gravedona, peraltro tenendo presente anche le note condizioni di traffico della Statale Regina. E’ veramente inspiegabile come si possa anche solo pensare di togliere un presidio simile da un’area del genere. Così come feci senza problemi anche quando votai il documento di Orsenigo, anche ora sosterrò sempre e comunque azioni di tutela e difesa dell’ospedale di Menaggio, al netto che da consigliere posso esercitare un’azione politica ma purtroppo non quella decisionale diretta che è in capo alla giunta. Ma per quanto mi compete, non sono aperto a nessuna mediazione di alcun tipo”.

Sulla stessa linea anche Anna Dotti (FdI), che come il collega nel luglio 2023 votò a favore dell’ordine del giorno Pd per la difesa dell’ospedale menaggino. “Io, come tutti i miei colleghi comaschi, ero assolutamente all’oscuro delle intenzioni e delle dichiarazioni dell’assessore Bertolaso – afferma Dotti – Eravamo rimasti a qualche mese fa quando i sindaci illustrarono le possibili proposte per il presidio e lui ringraziò dicendo che si sarebbero fatte tutte le valutazioni e poi ci sarebbero stati ulteriori confronti. E invece di colpo ci siamo sentiti dire che avrebbe chiuso il Pronto Soccorso e che la struttura sarebbe diventata per cronici”.

Ipotesi che anche la consigliera regionale di FdI, tra l’altro residente ad Argegno, cioè a pochi chilometri da Menaggio, non vuole nemmeno prendere in considerazione: “Nessuna soluzione deve prevedere la chiusura o la trasformazione dell’ospedale in qualcosa che non è. E il Pronto Soccorso va tenuto aperto in maniera efficace ed efficiente. Lo si deve alle popolazioni delle valli che non hanno alternative, ai residenti dell’intera area che ha un grave deficit di infrastrutture e persino ai tantissimi turisti che la zona accoglie. E se anche ci fossero dati critici sul piano economico o su quello dell’utenza, dati che peraltro a oggi non abbiamo, la scelta su Menaggio resta politica. E se servissero risorse, bisogna pensare a dove trovarle, non a chiudere il Pronto Soccorso. Quella sarebbe una presa in giro, e non intendiamo accettare compromessi”.

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18 Commenti

  1. Gaddi e Dotti hanno votato la mozione di Orsenigo (PD) contro il ridimensionamento dell’Ospedale di Menaggio a opera della maggioranza di centrodestra (di cui fanno parte) che governa la Regione Lombardia. Stanno protestando contro la decisione (ma era già presa dalla Giunta) di Bertolaso di chiudere il Pronto soccorso di Menaggio. Non sono in discussione le buone intenzioni. C’è da chiedersi come sia possibile che una Provincia che alle elezioni voti compatta il centrodestra, non sia in grado di esprimere politici di centrodestra che abbiano un minimo peso sia in Regione sia a Roma. Sono più attenti alle ragioni del territorio il Consigliere Orsenigo e l’Onorevole Braga che sono all’opposizione piuttosto che Fermi, che evidentemente è immerso con il ripopolamento del lavarello e le inutili piste di sci del San Primo; piuttosto che Gaddi e Dotti che contano come il due di picche quando la briscola è cuori; piuttosto che Locatelli, Molteni e Zoffili, missing in action su tutti i temi importanti che riguardano Como e i comaschi? Ma come è possibile?

  2. Menomale che ci sono Assessori intelligenti che si battono con coscienza e convinzione per i cittadini comaschi. Un grande ringraziamento e sostegno a Sergio Gaddi e Anna Dotti.

    1. Si dimentica che fanno parte anche loro di partiti che governano la Lombardia da sempre, con i risultati che sono (o dovrebbero essere) sotto gli occhi di tutti: finora dove sono stati? non si sono accorti di nulla? Scommetto che a loro del Pronto Soccorso di Menaggio non importa nulla: avranno odorato in giro che la chiusura potrebbe portare a un calo di consensi e si muovono. Un po’ tardi per essere credibili.

  3. Vi ricordate quando dicevo che a Fermi avevano assegna un assessorato al nulla perché l’università non rientra tra le competenze di una regione. Ecco avevo ragione. L’han messo a li a annuire. “Di di sì Alessandro”. “Candidati alle Europee Alessandro”. Ciao Alessandro

  4. Bravi Gaddi e Dotti per la coerenza. Quando i giornali scrivevano che le risorse per la sanità erano dirottate principalmente su Varese e Como era la cenerentola, Fermi e compari negavano. Scaldavano le sedie e negavano. Ecco il risultato!!!! O le decisioni per Como vengono prese sopra le loro teste e allora “pesano” zero, oppure sono furboni che se ne fregano di tutti noi. Tanto li votiamo sempre….

  5. È anni che Fermi viene invitato a tutto a fare passerelle elettorali. Sul fatto che si debba dimettere concordo, compreso l’amico Spaggiari che ora si stupisce. Sul fatto che debba cambiare partito forse li ha provati tutti, meglio torni alla sua attività professionale.

  6. Il vero colpevole di questa vicenda è Alessandro Fermi. Ha fatto una campagna elettorale per le regionali pontificando e sproloquiando su Menaggio. Oggi è in Giunta e si arrabbia. Questo è la dimostrazione che con la sua delega al taglio dei nastri non conta nulla. Fermi dimettiti e cambia partito

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