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Sacconi, il primo rider di Como si ferma: “Candidato con Rapinese, ho perso clienti. Le sue promesse non realizzate”

Dopo 11 anni su e giù per la città a fare consegne con la sua inconfondibile divisa gialla e nera, chiude la sua attività Alessandro Sacconi, il primo vero rider di Como che, con la sua O2ruotebiciexpress, ha anticipato – e di molto, almeno per quanto riguarda la nostra città – il fenomeno delle consegne su due ruote (abbiamo raccontato la sua storia in passato: qui).

“Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici, è stata davvero dura prendere questa decisione ma ormai è fatta, ho messo in vendita la bici che stavo ancora finendo di pagare e chiudo un’attività in cui credevo molto – spiega Alessandro, che stamattina ha contattato la nostra redazione per raccontarci questa scelta – la cosa che fa più male, però, è che lo faccio non perché non sono stato bravo a fare il mio lavoro, tanto che durante il lockdown sono stato addirittura chiamato da Fondazione Volta a consegnare 10mila mascherine a tutti i presidi medici, ma perché, purtroppo, mi sono esposto troppo durante la campagna elettorale (Sacconi era candidato nella lista Rapinese Sindaco alle ultime elezioni, ma non era riuscito ad entrare in Consiglio Ndr) e per questo ho perso molti clienti”. A questo, poi, si aggiunge la personale delusione per un progetto in cui credeva fortemente e che, benché non inserito ufficialmente nel programma elettorale dell’attuale sindaco, in base ai suoi racconti sarebbe stato molto più di un’ipotesi astratta.

“Sapevo che facendo una scelta politica avrei corso questo rischio ma durante la campagna elettorale si era parlato concretamente dell’ipotesi di eliminare i furgoni che effettuano consegne in centro storico creando una zona di sosta in Ticosa da cui, poi, le merci sarebbero state prelevate e consegnate in centro da corrieri in bicicletta, così come avviene in molte città italiane in cui esistono agenzie specifiche per questo tipo di servizi, ben diverse da chi effettua consegne per i ristoranti – spiega Alessandro – se questa ipotesi fosse diventata realtà, oltre ai benefici per il centro storico in termini di traffico e inquinamento, avrei potuto partecipare anch’io ad un eventuale bando e provare a salvare la mia attività ma, purtroppo, due settimane fa ho avuto un incontro con il sindaco Rapinese che si è rimangiato questo progetto invitandomi, senza troppi giri di parole, a cercarmi un lavoro”. “Temo che anche questo sia un altro progetto finito tra le tante cose che ha promesso e che si rende conto di non poter realizzare – è il suo commento finale – e purtroppo, per troppa ingenuità ed inesperienza, ci sono finito in mezzo io. Fortunatamente, però, non abbandonerò del tutto il mondo delle due ruote perché a breve inizierò a lavorare come meccanico di biciclette e sto anche frequentando un corso per diventare guida turistica in mountain bike”.

Nota della redazione: come sempre, quando contattati e quando possibile, diamo conto dei racconti dei lettori. E’ ovvio che il sindaco Rapinese, chiamato in causa, se lo riterrà necessario potrà replicare in qualsiasi momento. Lo sottolineiamo poiché come noto, evidenza confermata non più di una settimana fa in relazione a un altro articolo, il primo cittadino preferisce non rispondere alle domande di questo giornale.

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17 Commenti

  1. Ma che me ne importa dei modi del sindaco, non devo mica andarci in vacanza.Mi interessa invece avere un sindaco con le palle, e i risultati piano piano arrivano. Solo un illuso può pensare che la città cambi in 8 mesi. Ma forse siamo sulla direzione giusta.
    Se vogliamo parlare dell’articolo, mi sembrava un pò ridicolo. È colpa del sindaco se non si diventa ricchi con le consegne in bicicletta?? Va bene ascoltare tutti, però un articolo dovrebbe riguardare la collettività, non le opinioni private di un singolo arrabbiato perché la sua attività non funziona..Altrimenti voglio fare un articolo anche io su chi mi sta antipatico..

    1. Sono d’accordo Stefano. Sembra un MUST quotidiano ormai leggere qui questo genere di articoli sul Sindaco….e li devi pure assecondare altrimenti ti rispondono maaale. A volte sono polemiche sterili e inutili e chiunque si lamenta del Sindaco sa da chi andare…ma l’identità dei comaschi non è solo questa. Oso dire!

      Credo ci sia la libertà di tutti di esprimersi, anche tua Stefano e mia, le nostre non sono iniziative che vogliono rivendicare qualcosa. Solo far notare una ripetitività di articoli contro il Sindaco … che più riceve queste critiche più aumenta solidarietà e merito!

    2. GIUSTO! Anche secondo il mio parere: questo signore riferisce, a fine intervista: “Fortunatamente, però, non abbandonerò del tutto il mondo delle due ruote perché a breve inizierò a lavorare come meccanico di biciclette e sto anche frequentando un corso per diventare guida turistica in mountain bike”.
      Quindi, trattandosi di un giovane, è lanciato verso nuove opportunità più probabilmente più stimolanti, fruttuose e entusiasmanti. Come punto di forza “sfrutta” la base della dinamicità acquisita. Bene, c’è da congratularsi e basta.
      Non avrei messo la foto con i suoi attuali riferimenti di lavoro, sembra una pubblicità! DIFENDO IL SINDACO CHE NON C’ENTRA NIENTE! Cosa dovrebbe rispondere alla Redazione? Secondo me proprio niente. Finché gli articoli sono questi! Non sono solo io a pensarlo!

  2. Bisogna prendere sempre con beneficio di inventario le dichiarazioni unilaterali. Tuttavia, una considerazione è necessario farla. L’approvvigionamento di merci ai negozi del centro utilizzando “rider” è una scelta intelligente. Se poi i “fossero” dotati di biciclette e tricicli a pedalata assistita alimentati a batterie a sua volta alimentati da pannelli fotovoltaici, sarebbe ancora meglio. Non è una soluzione fantascientifica. L’ho vista in alcune città all’estero. Quindi, a parte il caso personale con Rapinese Sindaco, l’idea del nostro raider era tutt’altro che da buttare. Le promesse mancate sono il piatto forte di Rapinese Sindaco…..

  3. ulteriore dimostrazione che chi sta con il Re lo fa per propri interessi personali, credendo nelle fandonie reali

  4. Ciao Alessandro ci hai sempre servito con professionalità,simpatia e puntualità. Ci mancherai con la tua bicicletta. A presto comunque.

    1. Fra un po’ l’evidenza del testo, nella sua forma significante, sarà secondaria (se non lo è già) alle opinioni, nella loro forma partigiana. Abbiamo ricevuto una chiamata, l’abbiamo verificata, ne abbiamo dato conto con virgolettati che l’intervistato ha rilasciato non solo in piena libertà ma addirittura proponendosi. Se non è chiaro questo, spiace constatarlo, siamo solo nel campo del fanatismo ideologico. Nulla a che vedere con il nostro lavoro.

  5. Che Alessandro Rapinese sia stato (è e sarà) mosso da un’infinita brama di potere alimentata da un inquietante culto della personalità è cosa talmente evidente che è inutile tornare a parlarne.
    Rimane comunque il “chi sono” del suo sito a ricordarlo.
    Più interessante è lo slittamento semantico che ha trasformato “brama di potere” e “culto della personalità” in allocuzioni verbali ben più fascinose, tipo “grandissima forza d’animo” o “amore infinito per la sua città”. Ma questa – più che una questione di grammatica del testo – è una storia di asservimento al nuovo potere costituito.
    Rapinese è andato a caccia di voti di bar in bar, bocciofila per bocciofila.
    Le testimonianze di lui che il giorno delle elezioni rimbalzava di seggio in seggio scortando fin dove possibile gli indecisi alle urne, sono storia. Una storia che forse avrebbe meritato maggior spazio nei racconti della stampa locale.
    Spiace per chi, come Alessandro Sacconi, ha creduto alle sue promesse.
    Ma spiace ancor di più che i precedenti illustri di Ada Mantovani o Paolo Martinelli non avessero insegnato nulla.
    Una cosa è certa: di “collettivo”, di “corale”, nel progetto politico di Alessandro Rapinese non c’è niente.
    Ma era tutto talmente chiaro che evidentemente alla gente piace così.

  6. Sinceramente dovreste scegliere meglio i vostri articoli se volete mantenere un minimo di credibilità. Sembrerebbe una scusa qualsiasi per attaccare il sindaco..

    1. Ahahaahah ma non c’è bisogno di nessuna scusa per attaccare il nuovo sindaco è così arrogante rancoroso e pieno di sé che i motivi li crea da solo!

  7. Egr. Sig. Sacconi,
    Mi spiace molto per questa delusione, non tanto per l’inaffidabilità del Sindaco cui siamo ormai abituati quanto perché questa proposta era contenta negli obbiettivi enunciati da Barbara Minghetti (rif. Punto 13 questionario legambiente alle cui risposte ho contribuito a livello programmatico e che trova qui: http://bit.ly/legambientecomo_questionario_Minghetti) e quindi oggi magari potrebbe essere un progetto ad un buon punto di realizzazione.

  8. Umanamente mi dispiace. Quante invenzioni/ innovazioni sono nate contemporaneamente od addirittura precedentemente al loro accadere, purtroppo il Fato ha le sue regole. Anch’io nel 1995 pensavo di poter vendere libri/oggetti a mezzo uno strumento nuovo che si chiamava www. Sono arrivato tardi la stessa idea è stata sviluppata daJ. Bezos (Amazon) in un garage. Ho perso il treno, colpa mia. In questo caso è leggermente diverso, affidarsi aglu apprendisti stregoni non serve. Rapunese alias Di Bella.

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