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Como, i Pubblici esercizi di Confcommercio: “Salari bassi e tanto nero? Falso”

L’Associazione Pubblici Esercizi di Confcommercio Como, reduce dalla prima Giornata della Ristorazione avvenuta il 28 aprile scorso, entra a piedi uniti sul doppio caso della costante carenza di personale e contestualmente dei salari bassi (o delle paghe in nero) nei locali lariani.

“I dati di Fipe – si legge nella nota – indicano che per il 30% delle figure richieste, le imprese hanno difficoltà di reperimento per ridotto numero di candidati mentre per il 13,8% il motivo principale è l’inadeguatezza dei curricula presentati. Pertanto, salari bassi e tanto “nero” non trovano riscontro nella realtà e non esiste nessun dato oggettivo che possa provare il contrario”. Per interventi, opinioni e repliche scrivere a redazionecomozero@gmail.com

Lavoro nero, la Fiamme Gialle scoprono 16 irregolari. Controlli a Como, Cernobbio Olgiate e Villa Guardia

“E’ necessario puntare sulla formazione e infatti Fipe Como da tempo collabora con le scuole del territorio per inserire i giovani nel mondo del lavoro e aiutare gli imprenditori che faticano a trovare personale – aggiunge la nota di Confcommercio – Alla prima Giornata della Ristorazione, infatti, erano presenti i ragazzi degli Istituti interessati, coinvolti per trasferire loro la passione e l’entusiasmo che sta dietro a questa professione. È un lavoro sicuramente fatto di sacrifici ma anche di opportunità che portano risultati molto soddisfacenti”.

“Fipe Como con i Sindacati, le Scuole e le Famiglie dei ragazzi continuerà a lavorare in questa direzione per un futuro con maggiori certezze e stimoli”, è la conclusione.

Como, nella pizzeria vicina al centro 6 lavoratori in nero di cui uno clandestino

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6 Commenti

  1. Ma che la smettano di dire sciocchezze!
    A chi vogliono ancora raccontare la storia del mago!
    Che paghino stipendi decenti , che rispettino i diritti dei lavoratori cioè orari riposi ferie ecc.
    Soprattutto paghino gli straordinari, chi fa 10 – 11 ore deve essere pagato per 10 – 11 ore e non 8, e pagato in busta paga. Inoltre le 10 – 11 ore non devono essere l’orario normale ma l’eccezione . Scomettiamo poi che il problema di mancanza di personale scompare!
    Per quanto riguarda lavoratori in nero è piena l’aria nel settore bar ristoranti ecc, al minimo controllo saltano fuori come topi scovati nella tana.
    Ormai in Italia è passata la filosofia che la gente deve lavorare per la bella faccia del datore di lavoro, non per avere un reddito decente e la possibilità di una vita decente.

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