RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Una foto dei saluti romani a Dongo (Ph. Alle Bonicalzi da Ecoinformazioni)
Attualità

Saluti fascisti a Dongo, il presidente del Senato La Russa: “Ricordavano i morti senza odio né violenza”

All’indomani della commemorazione da parte di un nutrito gruppo di neofascisti dei gerarchi giustiziati nell’aprile del 1945 a Dongo (qui il reportage di Alle Bonicalzi per Ecoinformazioni da cui è tratta la foto di copertina), su quanto accaduto si è espresso il presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia).

Interpellato nello specifico sugli immancabili saluti romani che hanno contraddistinto l’evento dei nostalgici – fortemente contestati dall’altro lato della strada da un vasto gruppo di antifascisti – La Russa ha affermato che “a Dongo c’erano 100 persone che ricordavano dei morti”.

“Facevano bene, facevano male, è il loro lodo di esprimere questo sentimento – ha aggiunto il presidente del Senato ad Alanews – ma grazie a Dio non c’era odio e non c’era violenza. A me basterebbe che non ci fosse in nessuno né odio né violenza e del resto possiamo discutere”.

Ieri la segretaria provinciale del Pd, Carla Gaiani, e la deputata comasca Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, si erano invece schierate contro “i rigurgiti di un nazifascismo ormai sconfitto dalla storia che qualche nostalgico ogni anno invece vorrebbe inutilmente risvegliare, inscenando adunate apologetiche che evocano il più oscuro ventennio della storia del nostro Paese”. Entrambe erano presenti a Dongo per “rivendicare e riaffermare insieme i valori della Resistenza, della lotta di Liberazione che quest’anno festeggia l’ottantesimo anniversario. E lo facciamo senza nessuna sobrietà anche e proprio qui, oggi a Dongo nella piazza che porta il nome del comandante partigiano Giulio Paracchini ucciso dai fascisti”.

“Un luogo – aveva sottolineato Braga – che ogni anno qualche nostalgico fuori dalla storia, pensa ancora di profanare e macchiare con ideali liberticidi. Questo invece è uno dei luoghi in cui uomini e donne si sono schierati dalla parte giusta della storia, consentendo all’Italia, grazie alla lotta partigiana, di diventare una Repubblica, di scrivere la nostra Costituzione; che ci ha permesso di costruire una democrazia che, ricordiamolo sempre, ci ha consentito di vivere lunghi anni di pace”.

Poi, nello specifico sui saluti romani: “Dopo il corteo, l’urlo del ‘presente’, i saluti fascisti ripetuti più e più volte, le ragioni per essere qui oggi a Dongo sono ancora più forti e radicate. Di quello che è avvenuto anche quest’anno chiederò conto alle autorità competenti, con un’interrogazione urgente al Ministro Piantedosi. La nostra presenza, quella delle tante persone che erano qui oggi, testimonia sempre e ovunque che c’è una parte giusta e una parte sbagliata della storia. Ci troverete sempre lì, a difendere i tanti giusti di ieri e di oggi, di chi ha lottato e lotta per la democrazia e la libertà”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo