Una storia lunga 114 anni quella della storica Funicolare Santa Margherita (frazione di Valsolda)-Lanzo d’Intelvi, citata anche ne “Il mistero del poeta” di Fogazzaro e ormai chiusa da molto tempo, forse troppo. Ma nulla è ancora perduto, infatti dai primi anni ’90 il Comitato Funicolare Lanzo d’Intelvi, sotto la guida del presidente Adalberto Piazzoli e del segretario Giancarlo Casartelli, combatte per la tanto sperata riapertura ottenendo anche discreti risultati. Ma andiamo con ordine.
Infatti la storia dell’impianto è molto lunga quanto tortuosa: “La funicolare apre nel 1907, grazie all’investimento di alcuni imprenditori di Lanzo, Milano e Valsolda – spiega Lucio Bergamaschi, portavoce del comitato – fu una grande occasione, soprattutto per il turismo, poiché permise di collegare tra di loro Valle Intelvi, Lugano e Valsolda. Nel ’77 però iniziarono i problemi. Fu necessario fare una revisione, che si rivelò troppo costosa per le tasche dei proprietari e da quel momento chiuse”.
Negli primi anni ’90 nasce poi il Comitato: “Il nostro primo obiettivo fu quello di evitare che crollasse tutto e riuscimmo ad organizzare i primi lavori di rifacimento”. Ad aggiungere la danno la beffa ci pensa la burocrazia, infatti in quel periodo, secondo la normativa appena approvata, gli impianti di risalita andarono sotto controllo regionale, e da qui nacque una causa legale con i vecchi proprietari della funicolare. Solo nel 2011 la Corte di Cassazione diede ragione a Regione Lombardia, assegnandole la gestione dell’impianto.
“Da quel momento entrammo in gioco anche noi – racconta – siamo riusciti a convincere le istituzioni, attraverso una raccolta firme con migliaia di adesioni, a non vendere la struttura. Successivamente con gli anni la regione ha stanziato dei fondi per mettere prima in sicurezza la stazione di Santa Margherita e poi anche per quella di Lanzo. Ma soprattutto nel 2018 sono stati previsti 200 mila euro per lo studio di pre-fattibilità dell’opera”.
Dai primi risultati è emerso che l’impianto, essendo a fini turistici, produrrebbe ricavi pari a 250/300 mila euro all’anno, che permetterebbero così la sostenibilità economica della struttura: “Il ripristino della funicolare Santa Margherita Lanzo, oltre che essere l’obiettivo principale del comitato, può diventare utile per tutto il territorio per incrementare il turismo – spiega – lavori che dovranno essere fatti sono importanti, il costo previsto è tra gli 8 e i 10 milioni di euro”.
Nonostante le spese, da non sottovalutare, arrivano notizie incoraggianti per la funicolare: “È appena stato approvato un finanziamento di una pista ciclo pedonale da Osteno a Santa Margherita (ndr. borgo al momento accessibile solo via lago), questo ci dà grandi speranze per un rilancio collettivo futuro anche con il nostro impianto”.
Insomma il Comitato Funicolare Lanzo d’Intelvi ha fatto enormi passi avanti dalla sua fondazione quasi 30 anni fa: “Dei tre nodi da affrontare, due sono già stati sciolti – conclude – il primo fu convincere Regione Lombardia a non vendere l’impianto e il secondo a procedere con lo studio di fattibilità. Ora manca solo il terzo, forse il più difficile: ricevere i finanziamenti per il recupero dell’opera”.
Un commento
Si spendono troppi soldi per le attività propedeutiche a specifici interventi, tanto che poi le risorse vengono a mancare; E’ il costo della Burocrazia? o della Democrazia? Non so ma certo è che tutto l’iter è genericamente reso troppo complesso e lungo e quando non muoiono le speranze vengono tarpate le aspettative, tanto che quando un risultato viene raggiunto ci si chiede a quali veri interessi quel risultato risponde! Semplificare significa essere più attenti ed attivi, significa creare lavoro, significa incentivare i risultati economici, significa modernizzare uno stato