E chi lo dice che siano solo le luci della città ad accendere i cuori?
Non c’è solo chi abbandona il paesiello in cerca di fortune. C’è anche chi, al contrario, fugge dal caos della metropoli o comunque del grande centro in cerca di pace e natura.
Cerano, piccolo e antichissimo paese, cullato tra le montagne della Valle Intelvi lo dimostra.
“Negli ultimi anni sono incrementate le nuove domande di residenza – racconta Luisella Rizza, vicesindaco e assessore alla Cultura dal 2009 – quello che stupisce maggiormente è che a volte si tratta di famiglie con bambini. Nella nostra comunità sono arrivati anche stranieri che si sono inseriti benissimo”.
E non è tutto, Cerano guarda al futuro e alle nuove sfide ma non dimentica il proprio passato e si propone anche di studiarlo e conservarlo il più possibile. Compito che non sarebbe facile senza Bruno Gandola e Floriana Spalla, marito e moglie, rispettivamente ex-professore dell’Accademia delle Belle Arti di Brera ed ex-docente di Storia dell’Arte.
I due nel corso degli anni hanno dato un contributo importante per il paese, non solo fondando nel 1989 il Museo dello Stucco e della Scagliola, un luogo storico per la realtà intelvese, ma anche portando nella piccola Cerano artisti da tutto il mondo, che hanno tempestato il piccolo borgo di opere d’arte: “Nel corso degli anni ho chiamato alcuni dei miei studenti, che hanno dato gratuitamente il loro contributo con murales, affreschi, statue – racconta Bruno – per alcuni periodi il paese è stato un vero e proprio ritiro per artisti e accademici di alto livello”.
Per Natale, è stato esposto un vero e proprio presepe artistico, organizzato dalla coppia e prodotto da gli exallievi del docente. “Un piccolo paese come questo ha il bisogno di continuare a rinnovarsi, incentivando il turismo attraverso la bellezza – sottolinea Floriana – Bisognerebbe, per quanto possibile, sviluppare il commercio ad un livello superiore”.
Infatti Cerano, è famoso dal punto di vista escursionistico, sono note le stupende passeggiate che portano all’alpe Prabello o al Monte San Zeno, che lasciano ogni volta senza fiato per l’incredibile paesaggio che propongono.
GALLERY-SFOGLIA
Il futuro, si diceva, è una delle priorità del paese, infatti coesistono luoghi affascinanti come la Latteria Sociale, che produce formaggi e latticini a kilometro zero, ma anche servizi all’avanguardia per i cittadini: “Abbiamo installato recentemente l’Atm, e tra non molto metteremo anche le colonnine che permettono la ricarica delle macchine elettriche”, evidenzia il vice sindaco.
E spiega: “Abbiamo deciso di non aderire alle grandi fusioni di comuni che è avvenuta negli scorsi anni in Val D’Intelvi, perché così possiamo essere più disponibili per i cittadini”.
Cerano sicuramente è una realtà quasi unica, un piccolo paese nascosto tra le montagne che nonostante tutto è ricco di arte, storia e soprattutto speranza per il futuro, che cerca in qualche modo di cogliere le possibilità che si potrebbero presentare nei prossimi anni, come ricorda Floriana Spalla parlando del Covid: “È storicamente attestato che dopo le grandi epidemie, la popolazione tende ad andarsene dalla città per tornare nelle campagne; se così fosse Cerano potrebbe essere una realtà concreta”.