Sta creando non pochi disagi alle famiglie comasche l’improvviso annuncio dell’intera provincia finita nella zona arancione rafforzata, con contestuale chiusura di tutte le scuole (eccetto i nidi) a partire dal 3 marzo.
Una conferma arriva dalla Cgil di Como.
“Da questa mattina, la Camera del Lavoro di Como continua a ricevere decine di telefonate da genitori preoccupati perché, da domani 3 marzo, con la provincia di Como collocata in zona arancione rafforzata, i figli sono a casa da scuola e loro, dovendo andare al lavoro, non sanno come fare”, si legge in una nota.
“In alcuni casi, si tratta di bambini molto piccoli – spiega il segretario generale della Cgil di Como Umberto Colombo – chiamano il sindacato per capire se esiste una soluzione, ma i congedi presenti nei precedenti dpcm sono scaduti. Servono nuovi permessi straordinari che consentano alle mamme e ai papà lavoratori di accudire i propri figli senza essere obbligati a prendere giorni di ferie. Speriamo che le istituzioni e le associazioni di categoria presentino la stessa richiesta al governo, poiché si tratta di una vera e propria necessità”.
Un commento
Andavano rinnovati subito, visto la situazione… come si poteva pensare al contrario, visto che le prime cose che sono state chiuse sono proprio le scuole….