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Scuole superiori al San Martino, lo studio è nero su bianco. Bongiasca: “Ce la possiamo fare, ecco come”

Trasformare l’ex ospedale psichiatrico di San Martino in un campus dedicato alle scuole superiori potrebbe presto diventare realtà.

L’idea di realizzare in questi otto ettari di verde e padiglioni abbandonati la nuova sede del Setificio, attirando magari anche altri istituti cittadini, era stata lanciata l’anno scorso dal presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca ma sembrava destinata ad andare a fare buona compagnia a mille altri sogni fioriti in questi anni su questo luogo.

E invece Bongiasca, senza tanto clamore, è andato avanti spedito e oggi, a sorpresa, sul suo tavolo è arrivato uno studio di fattibilità fresco fresco, ovvero il primo passo per iniziare a parlare di un progetto concreto.

Fiorenzo Bongiasca

“Quella lanciata nel 2020 non era un’idea campata in aria ma un progetto in cui abbiamo creduto da subito tanto da commissionare questo studio che ci è stato consegnato pochi giorni fa e che, nel suo processo di realizzazione, è già passato anche al vaglio della Soprintendenza, seppur in modo ancora preliminare – spiega – non posso ancora entrare nei dettagli, ma l’idea principale resta quella di realizzare qui la nuova sede del Setificio che potrebbe così mettere a disposizione dell’Insubria i suoi attuali spazi e, se sarà possibile, ospitare anche qualche altro istituto superiore a carattere tecnico. E il parco sarà aperto al pubblico”. E i fondi? “Magari anche un bando Cariplo, ma è quello che mi preoccupa meno – risponde Bongiasca – con un progetto chiaro, poi si trovano anche i soldi per realizzarlo”.

Lorenzo Spallino

Un nodo, quello economico, non proprio secondario visto che, proprio per le troppe incertezze legate alla sostenibilità del progetto da parte degli enti coinvolti, nel 2013 era stato bocciato da Cariplo il progetto di realizzare qui un campus universitario per Insubria e Politecnico (poi “fuggito” nel 2017 da Como dopo 30 anni proprio per la mancanza di un’idea di rilancio), ma non è l’unico.

“Con l’amministrazione Lucini, oltre a prevedere l’utilizzo pubblico del parco, avevamo inserito l’area di San Martino nel Piano dei Servizi del Pgt con lo scopo di evitare speculazioni edilizie impedendo la costruzione di un metro cubo in più rispetto a quelli attuali – spiega l’ex assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino – il progetto proposto da Bongiasca mi lascia comunque perplesso perché portare lì altri istituti superiori significherebbe concentrare un grande numero di studenti su uno dei principali assi viabilistici della città con tutte le conseguenze di traffico del caso, oltre che lasciare vuoti gli edifici che attualmente le ospitano senza sapere cosa farne”.

E legato al parco, c’è anche un altro progetto in cerca di una seconda possibilità, quello del bosco urbano collegato attraverso “corridoi” agli altri polmoni verdi del territorio presentato nel 2019, purtroppo senza successo, ad un altro bando Cariplo dal Parco della Spina Verde con Ats Insubria, Asst Lariana, Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) e Comune di Como.

Giorgio Casati

“E’ un progetto in cui crediamo e che riproporremo appena ce ne sarà l’opportunità – spiega il presidente del Parco Regionale Spina Verde Giorgio Casati – San Martino è un punto strategico per la creazione di una rete ecologica più ampia sul nostro territorio perché collegherebbe la zona del Monte Goj al resto della Spina Verde e alla valle del Cosia e una sua riqualificazione significherebbe anche regalare alla città un vero e proprio bosco urbano di grande pregio”.

Che sia la volta buona per il San Martino, dopo più di 20 anni d’abbandono?

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5 Commenti

  1. Siamo alle comiche. Quindi la mattina lì arriverebbero centinaia di bus scolastici. Ripeto centinaia. Ovviamente dietro questa proposta si cela una mega voglia di nuove abbondantissime colate di cemento.

  2. @Presidente parco spina verde e chi lo sostiene : pensate alla manutenzione dei sentieri esistenti (es.sul monte Goj dove alcuni punti assomigliano ad una foresta invece di sperperare fondi in opere inutili (vedi nella stessa zona lo “pseudo laghetto delle rane” e caserma polveriera con le belle finiture e pannelli solari che son lì ad ammuffire)

  3. Il fatto che emergano proposte è positivo, poi indubbiamente bisognerà fare tutte le valutazioni e considerazioni del caso. Spallino in effetti ha ragione, però è anche vero che la struttura del Setificio è a pochi metri da una strada particolarmente trafficata ed, inoltre, mi sembra che spesso si debba ricorrere ad interventi di manutenzione. Aggiungo che si potrebbe pensare ad una ciclopedonale di collegamento tra Lora e Como: vedendo le mappe satellitari non mi sembra una cosa impossibile da realizzare.

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