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“Ho pagato io per Pasquale, dovere civico”. Il senzatetto, la multa perché ‘lontano da casa’ e il gesto di un notissimo professionista

E’ una vecchia conoscenza di questa redazione.

Un notissimo professionista della città, ha contattato ComoZero per avere il verbale originale della multa elevata ieri sera a Pasquale Giudice dalla Polizia di Stato poiché trovato, si legge nelle motivazioni del documento, “lontano dal domicilio”.

Ma Pasquale è un senzatetto e, per definizione, è “persona priva di abitazione”.

Como – Pasquale, senzatetto multato di notte perché ‘lontano dal domicilio’. Pd: “Schiaffo alla dignità di un uomo”

Così la telefonata: “Voglio pagare la multa”, ha spiegato il professionista che chiede anonimato perché “non c’è alcun bisogno di visibilità”.

Dunque abbiamo girato il verbale. Ecco il risultato, 280 euro versati (poiché entro cinque giorni non i 400 previsti):

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Perché farlo? E’ presto detto: “E’ un dovere civico, la città è fatta di accoglienza”. E aggiunge: “Nulla di polemico né un atto di contrapposizione con le forze di polizia, per carità, ma un piccolo segno di vicinanza a chi una casa non ce l’ha. Le città sono molte cose e tra queste c’è anche chi vive per strada, non dimentichiamolo”

Intanto con la storia di Pasquale saliamo anche oggi alla ribalta nazionale (Repubblica e altri hanno già ripreso la notizia dalle testate cittadine) dopo le coperte strappate, le colazioni negate e l’infinita faccenda del dormitorio votato e ancora non realizzato. “La speranza è che le Istuzioni capiscano – conclude il professionista – che questa città è salita troppe volte agli onori della cronaca per queste vicende. Sarebbe stato bello finire su giornali e Tg nazionali per altri motivi”.

 

 

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13 Commenti

  1. Più che altro Ringraziamo il benefattore per aver donato soldi allo stato. Soldi che mai avrebbe avuto dal senzatetto (e chissà quante altre pendenze possa avere). Se li avesse destinati al cibo per un mese l’efficacia sarebbe stata ben diversa. Comunque, meglio di niente, un cuore batte.

  2. Non è la multa, il problema, bensì il fatto che ci si mobiliti, come sempre, in difesa dei meno meritevolib ci sarebbero molti senza tetto da aiutare, che si trovano in tale situazione senza colpe. Invece, si va incontro a uno che, senza cattiveria, si merita di fare la vita che fa, conseguenza dei reati, anche gravi, che ha commesso. L’ideologia (e lo dice uno di estrema sinistra) non deve essere fine a sé stessa.

  3. Penso che chiunque dormisse per strada da anni diventerebbe “molesto”.

    Il problema è che il comune di Como ha più di 150 alloggi sfitti e non li sistema per darli a chi ne ha bisogno.

  4. Si, era il caso di sanzionarlo, visto che si è rivolto agli agenti in malo modo, e basta con il *buonismo”a tutti i costi, con questo individuo avete toppato!

    1. Sig.Libero, nessuno mette in discussione la legittimità della sanzione. Gli Agenti hanno, come è loro dovere, fatto rispettare il DPCM che vieta in zona rossa gli spostamenti non giustificati lontano dalla propria abitazione. Quello è doveroso mettere in discussione è l’opportunità di simili sanzioni. In primo luogo, sanzionare un senzatetto significa attivare un iter burocratico infinito per l’effettivo pagamento della sanzione. Se non ci fosse stato il benefattore, la sanzione sarebbe rimasta lettera morta. Inutile carta sugli scaffali dei burocrati, tipo cartelle esattoriali. Inoltre. la sanzione ha lo scopo, almeno nei paesi liberali, di essere uno strumento educativo per il sanzionato. Come si può pretendere che il senzatetto non si allontani più da un’abitazione che non ha? Significa metterlo in condizione di essere punito all’infinito e senza poter eliminare la causa della sanzione. Non è educativo, è persecutorio. Infine, in una città il cui Consiglio comunale ha deliberato l’allestimento di un dormitorio pubblico ma Giunta e Sindaco non sono stati ancora in grado di provvedere, ha senso sanzionare i senzatetto senza offrire un’alternativa alla loro situazione? Non è “buonismo”, è “buon senso”.

  5. Il punto non è il personaggio, sicuramente particolare, o se era a passeggio o nel suo giaciglio. Il punto è che senza un dormitorio pubblico, questa gente non può essere ospitata da nessuna parte e avrà sempre una giustificazione per non rispettare le regole. Che senso ha sanzionare un senzatetto perché non sa sotto che tetto andare?

  6. Forse sarebbe meglio che il comune gli mettesse a disposizione uno dei tanti suoi appartamenti chiusi. Ricordo, inoltre, che il comune di Como ha chiuso due anni fa la struttura di via Conciliazione a Tavernola che era proprio dedicata alle famiglie. Struttura ancora oggi incomprensibilmente chiusa

  7. Il caro signor pasquale però qualche volta fa il suo accattonaggio in maniera molesta (se non gli dai soldi ti manda da dove sei venuto) e ha anche trattato male alcuni suoi “colleghi”. Immagino abbia usato la stessa delicatezza con la Polizia di Stato: avete mai sentito che si occupassero di senzatetto, che so a San Francesco? Gli interventi copertina e le relative critiche la zarina e il suo super dirigente li hanno sempre lasciati ai Vigili

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