A Bellagio la situazione siccità è arrivata ormai a un punto critico tale da portare l’amministrazione a installare una presa provvisoria per prelevare acqua dal lago, in prossimità della foce del fiume Perlo (lato San Giovanni). L’acqua proveniente da lì sarà eventualmente immessa nell’acquedotto in caso di esaurimento delle fonti. Nell’ordinanza si legge anche il “divieto di utilizzo dell’acqua provieniente dall’acquedotto comunale per il consumo umano se non previa bollitura in caso di utilizzo emergenziale dell’acqua proveniente dal lago”.
Il provvedimento – per ora in via precauzionale – si è reso necessario poiché, a causa del livello troppo basso delle vasche di rilancio, le pompe normali, continuamente in funzione, rischierebbero di surriscaldarsi e danneggiarsi irreparabilmente.
Ma non finisce qui, infatti, come si legge può leggere dall’ordinanza (pubblicata il 16 luglio), a causa dell’aumento esponenziale dell’uso dell’acqua, per la stagione turistica, il servizio idrico durante le ore pomeridiane non è più garantito.
Il provvedimento – recita sempre l’ordinanza comunale – si è reso necessario anche per garantire ai 236 ospiti delle Rsa di Bellagio, la continuaità assolute di cure mediche, igieniche e sanitarie legate al consumo dell’acque oltre che per tutelare i “turisti di giornata” che “privi di riparo dal sole e dal calore potrebbero rischiare di disidratazione”.
Sulla situazione fa il punto l’assessore Luca Leoni: “L’ordinanza è precauzionale, la situazione è sotto controllo e le pompe a lago sono state installata ma non sono ancora attive. La scelta è stata fatta visto che nelle prossime settimane non sono previste piogge. Al momento non ci sono disagi di alcun genere. Como Acqua ha fatto un lavoro molto preciso e li ringraziamo per la loro professionalità. Comunque nella peggiore delle ipotesi i bellagini e i turisti dovranno bollire l’acqua proveniente dal lago, onde evitare problemi, nulla di più”.