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Smog a Como, Legambiente: “Polveri sottili e biossido di azoto altissimi, algoritmo e dati regionali assurdi”

Il Circolo Angelo Vassallo di Legambiente Como lancia l’allarme sull’aumento dello smog anche a Como. In una nota siglata da Enzo Tiso l’associazione segnale come “sett giorni fa abbiamo inviato alla stampa locale il nostro commento alla relazione di ARPA Lombardia sulla qualità dell’aria nel 2023 invitando a non abbandonarsi a facili trionfalismi. A conferma, purtroppo, delle nostre tesi, proprio in quei giorni, complici le temperature, l’assenza di pioggia e vento e l’inversione termica conseguente, iniziava il conto alla rovescia che ha portato alla adozione di misure restrittive di primo e poi secondo livello per contenere la nuova impennata di inquinanti nell’aria in Lombardia”.

Como, a differenza di altre città e province lombarde, al momento non è interessata da questi provvedimenti. “Vuol dire che la nostra aria è salubre? possiamo tenere tranquillamente i nostri bambini all’aria aperta o respirare a pieni polmoni correndo nelle vie cittadine? – domanda Legambiente – Purtroppo no! Da diversi giorni anche a Como i valori delle polveri sottili e del biossido di azoto sono altissimi soprattutto se confrontati con le linee guida dell’OMS che riportavamo nella tabella allegata alla nostra nota”. Qui i valori.

“Inoltre – prosegue la nota siglata da Enzo Tiso – l’assurdo algoritmo ancora in vigore in Regione Lombardia prevede che le misure scattino solo sulla base dell’aumento ininterrotto del PM10 e non del PM 2,5 ( da almeno 10 giorni preoccupante a Como) che, sulla base di incontestabili studi sanitari ed epidemiologici, sono molto più pericolose per la salute umana. Inoltre i provvedimenti devono tener conto della media di zone anche disomogenee tra loro .I valori della città di Como devono fare media con quelli di Erba e Cantù. A Cantù poi non sono disponibili le concentrazioni di PM2,5”.

In conclusione, gli ambientalisti fanno nota “che i provvedimenti regionali scattano solo quando la situazione è già compromessa e non comportano interventi di tipo preventivo. In questa direzione cercano invece di muoversi i provvedimenti vigenti in altre regioni (Piemonte ed Emilia Romagna). Si tratta sicuramente di problematiche complesse e difficili da affrontare ma è bene che se ne parli, anche da parte della stampa, perché è in gioco la salute soprattutto delle persone più fragili”.

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