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Solo un parcheggione in Ticosa? Minghetti da Ance rilancia il parco urbano e riecheggia l’hub creativo di De Santis

Soltanto 10 giorni fa, l’appello del presidente di Ance, Francesco Molteni, al candidato sindaco del centrodestra Giordano Molteni per recuperare il progetto sulla Ticosa della Giunta Landriscina che prevedeva lo spostamento del Comune nell’area di via Grandi, un parcheggio da mille posti e la Santarella recuperata a fini culturali, aveva suscitato un vivace dibattito.

Ieri è stato il turno della candidata sindaco del centrosinistra, Barbara Minghetti, incontrare la stessa Ance oltre al presidente di Confartigianato, Roberto Galli. E naturalmente, sulla scorta di quanto avvenuto al convegno di Fratelli d’Italia, c’è stato di nuovo spazio per qualche battuta sulla Ticosa.

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“La rigenerazione del comparto Ticosa – ha dichiarato a fine incontro Minghetti – non potrà limitarsi alla mera realizzazione di un parcheggio. Si tratta dell’ultima area davvero strategica per il futuro di Como ed è di proprietà pubblica. Abbiamo il dovere di investire su di essa e immaginare qualcosa che possa rappresentare un’opportunità per l’intera città, soprattutto per le nuove generazioni”. Parole molto generiche, ma – soprattutto con l’accenno alle nuove generazioni – almeno un indirizzo sembra emergere: il solo posteggione in Ticosa, nel suo programma elettorale, non basta. E chissà che tra le pieghe per ora fumose non si cominci a scorgere di nuovo l’hub della creatività lanciato a suo tempo dall’imprenditore Paolo De Santis, anche presidente di quell’Officina Como per nulla aliena alla candidata del centrosinistra e che proprio sull’ex tintostamperia lanciò una sua idea solo tre anni fa.

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“Noi pensiamo a un intervento in cui la cultura, l’innovazione e la sostenibilità siano gli ingredienti principali. In tutto ciò, anche un ampio parcheggio e un parco urbano troveranno posto, ma non potremo limitarci a questo”, ha aggiunto sibillina Minghetti che poi, su un altro fronte, ha rimarcato anche la “sintonia con Ance sull’esigenza di recuperare il patrimonio immobiliare comunale, anche in chiave abitativa”.

Tornando all’incontro con Confartigianato e Ance, Minghetti ha osservato che “la cabina di regia che ho proposto non sarà l’ennesimo tavolo in cui si fa mera teoria, ma dovrà mettere insieme le risorse e le idee di tutti i partecipanti per attivare iniziative concrete per lo sviluppo della città. Le associazioni di categoria e i corpi intermedi saranno chiamati a partecipare alla governance della città e ci incontreremo a cadenza mensile per dare continuità ed efficacia al nostro operato”.

Con entrambe le associazioni , infine, “è emersa la grande importanza di recuperare fondi dal PNRR e da tutte le possibili fonti di finanziamento sin qui inutilizzate”.

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3 Commenti

  1. No allo spostamento degli uffici comunali, tra 4/5 non servirebbero grazie alla digitalizzazione. Sviluppo simil Como Next a Lomazzo, percè non pensare anche allo spostamento del mercato degli ambulanti? Spazi per piccoli negozi di servizio, unapiccola parte di parcheggio sarebbe comunque necessario. Santarella per la cultura, spazi verdi.

    L’importante per Como sarebbe riuscire ad unire il sistema ferroviario e trasformarlo in metrotranvia tra Como Lago e Como San Giovanni.

  2. Effettivamente pensare che la soluzione Ticosa sia solo costruire 1000parcheggi, significa abdicare alla creatività e alla ragionevolezza. Il progetto ex-Ticosa di Officina Como era molto interessante, le varianti proposte da Legambiente lo erano forse ancora di più, il progetto del Comune patrocinato dall’Assessore Urbanistica un po’ meno ma altrettanto percorribile. La domanda è per quale motivo c’è chi pensa solo ai parcheggi? Mah…. Forse perché il “parcheggio” è un’ottima metafora per raffigurare la vera malattia della città, l’immobilismo.

  3. capisco che Minghetti preferisca non promettere l’ennesimo progetto che poi rischia di finire come gli altri e aspetti a scoprire le carte:ma temo non abbia granche’ in mano.dopo quarant’anni anche basta:un grande parcheggio,parte scoperto parte coperto su piu’ piani,che serva anche per i bus turistici,la Santarella recuperata come sede di un Ufficio del Turismo che funzioni,finalmente,sette giorni la settimana e trecentosessantacinque all’anno(e con orario lungo,tipo 9-20)e di mostre,una permanente sull’industria serica e la Ticosa in particolare.e’ l’unica soluzione praticabile senza grandi spese e grandissime speculazioni e la piu’ utile alla citta’ ed al Lario,che sono in un momento non d’oro ma di platino per il turismo e stanno seriamente rischiando di sprecarlo.

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