Annunciato, contestato, rilanciato. Ma alla fine eccolo il sondaggio di Fondazione Volta sul futuro lungolago di Como.
E’ la seconda iniziativa di questo genere dell’ente, dopo quello sulla Ticosa.
QUI IL LINK AL SONDAGGIO
Ora Fondazione Volta ha messo a punto un questionario per permettere ai singoli cittadini di potersi esprimere liberamente su come vorrebbero fosse trasformata l’area del lungo lago di Como.
Il questionario, in forma anonima ed aperto a tutti, si divide in due parti: la prima generica e di visione generale, la seconda più specifica che tratta il tema degli arredi urbani. Il sondaggio, pertanto, si articola in un’espressione di gradimento rispetto a varie soluzioni di destinazioni dell’area, anche con la possibilità di esprimere commenti o proprie idee.
“Il nuovo lungo lago di Como sarà di straordinaria importanza per il futuro della città, sia in termini identitari sia funzionali. Non solo per come si manifesterà in termini qualificanti ed artistici, ma soprattutto per le funzioni che dovrà assolvere – dice Luca Levrini, presidente della Fondazine – Mobilità, turismo, attività motoria, ristorazione e cultura sono aspetti che dovranno integrarsi in modo equilibrato nella bellezza ed armonia del verde e degli arredi”.
“Sono molti anni che aspettiamo questo spazio: per abitarlo, per viverlo, per esserne parte integrante, per partecipare al confine che definisce il limite tra lago e città, da una parte l’incanto della natura, dall’altro quello dell’uomo – aggiunge Levrini – il lungolago è tanto importante da ritenere essenziale, per la sua realizzazione, l’ascolto e la partecipazione della intera collettività. Per questo abbiamo voluto proporre ai cittadini un sondaggio, per esprimere le loro ambizioni, visioni, proposte e desideri”.
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Il tutto con uno sguardo anche allargato sulla città: “Nostro auspico è quello di raccogliere una partecipazione costruttiva. Intento è dunque quello di sostenere il dialogo, ma anche quello di sensibilizzare ad una ottica più ampia che guardi nel complesso tutto il lungo lago del primo bacino, partendo da Villa Olmo fino ad arrivare a Villa Geno. Questo in una prospettiva dinamica che, nel tempo, consideri tutto il lungo lago come una “lunga piazza”, che dovrà essere animata, vissuta e condivisa da tutta la comunità. Mi piace quindi l’idea che il nuovo lungo lago possa essere un punto di partenza e non di arrivo”.
Un commento
È deludente pensare che chi le idee dovrebbe averle chiare già da molto tempo brancoli ancora nel buio. Anni e anni di lavoro sospensioni ripartenze per trovarci a questo punto. La nostra COMO non merita tutto questo e il mondo ci sta a guardare incredulo . È ora di darsi una mossa, fatelo e fatelo in fretta!!!