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Storia, cultura, paesaggi meravigliosi: i tesori di Valsolda brillano per Piccola Grande Italia

Borghi arroccati che dominano il lago, acqua color smeraldo, foreste incontaminate, percorsi di trekking e itinerari culturali, sono questi gli elementi per una vacanza green sul Ceresio.

Il contesto naturalistico unico è stato raccontato, in questi giorni, anche da Piccola Grande Italia che ha presentato, nel suo massimo splendore, il borgo di Valsolda con le undici frazioni, tra saliscendi in acciottolato, dai quali, nei tratti più alti, si domina un paesaggio ineguagliabile. Dalla cultura, alla storia, fino agli itinerari più selvatici, alle passeggiate botaniche nella Foresta demaniale, una riserva naturale di 300 ettari.

Per gli amanti della natura, sono diversi gli itinerari da scoprire. Tra i più semplici da seguire (lunghezza di 9,5 km e un dislivello di circa 450 metri) il percorso che parte dalla chiesa dei Santi Mamete e Agapito che sale fino a Loggio, dove si incontra la chiesa di San Bartolomeo. Si continua sulla mulattiera verso Puria passando davanti alla Cascata del Soldo e poi fino a Dasio. Da lì si raggiunge il Ponte di Bizzo dove sono presenti gli agglomerati di Camporgna e Muzzaglio per poi proseguire fino a Castello e quindi rientro.

In riva al lago, i portici di San Mamete sono l’inizio di un’elegante passeggiata nel cuore del borghetto, tra barche e terrazzini a sbalzo sul lago. Poco sopra al cuore della frazione, la chiesa di San Mamete e Agapito da cui si domina il Ceresio fino alla baia di Lugano. Se ci si sposta verso la frazione Castello si scopre un angolo unico di rara bellezza, tra vicoli e stradine colorate dai fiori delle terrazze e rampicanti sui muri. Qui la Piccola Cappella Sistina nella Chiesa di San Martino, un’opera di rara bellezza per la ricchezza degli affreschi che decorano la volta, per l’esplosione dei colori, ma soprattutto per quell’effetto mozzafiato che colpisce chiunque decide di entrare per una preghiera.

Da vedere anche il Museo Casa Pagani, il centro della documentazione sull’emigrazione artistica valsoldese che conserva tele di Pagani e di alcuni artisti raccontando la storia della loro emigrazione in Italia e in Europa, attraverso alcune opere pittoriche e documenti. All’entrata del Museo si trova un Ritratto di Antonio Fogazzaro del pittore Battista Pedrazzini di fine Ottocento e una riproduzione del ritratto dell’architetto e pittore Pellegrino Tibaldi, due personaggi che, con Paolo Pagani, hanno dato maggior lustro alla Valsolda.

“Ci troviamo di fronte a un capitale naturalistico unico che, grazie alla collaborazione tra Amministrazioni e Regione Lombardia, – commenta Giovanni Bernasconi, Vice Presidente dell’Autorità di Bacino del Ceresio con delega al turismo – siamo riusciti a preservare creando dei percorsi unici ben organizzati per la sicurezza dei turisti. Valsolda è un piccolo gioiello che, ancora oggi, è conosciuta nel mondo per la ricchezza culturale. Qui possiamo trovare anche Villa Fogazzaro Roi, uno dei Beni FAI della Provincia di Como, ma anche ammirare il patrimonio sacro con le chiese e i campanili che fanno parte della storia del borgo”.

Per chi ama scoprire il lago navigando, ogni domenica, fino al 21 agosto, il Porlezza Tour promosso dall’Autorità di Bacino del Ceresio, in collaborazione con la Navigazione Lago di Lugano Porlezza Tour (in-lombardia.it).

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