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Era un angolo di paradiso, ora della spiaggia piu romantica del Lago di Como restano solo detriti: “Dispiacere enorme”

Da una nostra lettrice – davvero ammirevole per dovizia di dettagli e allegati fotografici – riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione su un vero peccato: la spiaggetta di Carate Urio chiusa ormai dal 2021 e oggi ridotta a un cumulo di detriti. Ricordiamo che per segnalazioni, lettere, foto e video si può scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla nostra pagina facebook. Di seguito la lettera integrale di Beatrice Oppido.

Carate Urio, un borgo splendido e caratteristico situato sulla sponda occidentale del Lago di Como, è da sempre amato sia dai residenti che dai turisti. Questo luogo, rinomato per la sua autenticità e la sua bellezza, sta però affrontando una problematica che mina la sua attrattività e la qualità della vita dei suoi abitanti: la chiusura della storica spiaggetta di Urio, un tempo punto di ritrovo e di svago per molti.

La spiaggetta di Urio era un luogo di grande valore per il nostro paese. Durante l’estate, giovani e turisti si ritrovavano qui per fare il bagno, rilassarsi al sole e godere di un ambiente curato e accogliente. La presenza di un piccolo chiosco ben rifornito contribuiva a creare un’atmosfera piacevole e rilassante. Tuttavia, a partire da luglio 2021, una serie di eventi drammatici ha portato alla chiusura di questo prezioso spazio pubblico.

Tutto ebbe inizio con una grossa alluvione che colpì la zona, causando ingenti danni e accumulando massi e detriti nella frazione di Cavadino. Da quel momento, la spiaggetta fu chiusa a causa di un muro pericolante, apparentemente danneggiato dall’alluvione. È importante notare che questo muro non era di contenimento, ma solo una cinta per proteggere il materiale di riempimento dalla forza del lago. La struttura portante della spiaggetta era infatti costituita da assi radianti ancorate con micropali e tiranti in acciaio, elementi che garantivano la stabilità del terrapieno.

Nonostante la gravità della situazione, il bilancio di previsione del 2022 non stanziò alcuna somma per risolvere il problema. La decisione di chiudere la spiaggetta sembrava quindi più una scelta politica che una misura di sicurezza necessaria. I mesi successivi passarono senza che venisse intrapreso alcun lavoro di riparazione.

Nell’estate del 2022, una seconda alluvione colpì Carate Urio, provocando danni ancora maggiori. La sindaca e l’amministrazione comunale decisero di spostare i detriti, inclusi massi enormi, dalla valle alla spiaggetta, peggiorando ulteriormente la situazione. È paradossale che la chiusura della spiaggetta sia stata giustificata dalla presenza di un muro pericolante, mentre successivamente si è scelto di depositare massi di quintali di peso proprio su quella spiaggia considerata pericolosa. Come può essere giustificata una decisione così contraddittoria?

Da allora, nessun intervento concreto è stato effettuato per risolvere il problema. La spiaggetta è rimasta sepolta sotto i detriti, mentre i cittadini si chiedevano dove sarebbero stati collocati quei massi se non ci fosse stata la spiaggetta.

Nel luglio del 2023, ho sollevato la questione con la Provincia di Como per cercare di ottenere risposte sulle tempistiche e sui motivi del ritardo. A distanza di un anno, nulla era stato fatto. Mentre altri comuni del Lago di Como riuscivano a ripristinare le loro strutture grazie ai fondi disponibili, Carate Urio sembrava essere stato trascurato. Nel dicembre 2023, la sindaca aveva promesso sul giornalino locale che i lavori sarebbero iniziati alla fonte per poi mettere in sicurezza la spiaggetta. Tuttavia, dopo otto mesi, nessun intervento è ancora stato realizzato.

Ora, a luglio 2024, sono passati tre anni dalla chiusura della spiaggetta e la situazione è peggiorata. I cartelli di inizio lavori sono fermi, impolverati, e sui detriti è cresciuta l’erba. La spiaggetta versa in uno stato di completa incuria. Si vocifera che il Comune abbia in mente un progetto per costruire una piazza con una fontana al posto della spiaggetta, ma questa decisione appare incomprensibile e controproducente. Non era il muro pericolante la ragione della chiusura? Perché allora non ripristinare la spiaggetta? Cosa c’è dietro queste scelte e perché i cittadini non vengono ascoltati?

La chiusura della spiaggetta di Urio rappresenta una perdita enorme per Carate Urio. Un luogo di incontro, relax e bellezza è stato sacrificato per ragioni poco chiare, senza che nessuno abbia preso provvedimenti concreti per risolvere la situazione.

Il Lago di Como ha una spiaggia (libera) in più: riapre il lido storico, in attesa del nuovo gestore

La speranza è che, alla luce di queste riflessioni, le autorità locali possano finalmente agire per restituire alla comunità un luogo tanto amato e necessario. Le immagini parlano da sole e testimoniano l’urgenza di un intervento risolutivo.

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15 Commenti

  1. È SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO, ORMAI IL LAGO NON È PIÙ NOSTRO .
    È DI CHI HA TANTI SOLDI,E I NOSTI AMMINISTRATORI GLI LASCIANO FARE QUELLO CHE VOGLIONO.
    RIGUARDO LA SPIAGGETTA DI URIO
    È UN ALTRO SCANDALO ,A CEL SERENO .
    E SAREBBE ANCORA PIÙ SCANDALOSO,
    SE LA DESSERO A QUELLI CHE HANNO COMPRATO IL CASTELLO DI URIO.
    NON MI MERAVIGLIEREI.
    COMUNQUE,CON QUESTA AMMINISTRAZIONE,E DOPO 2 ANNI VEDERE ANCORA COSÌ,LA SPIAGGETTA…….DOVREBBE QUALCUNO CHIAMARE ,LE IENE ,FORSE QUALCOSA SI MUOVE…..

  2. Senza contare che, oltra alla spiaggetta, è stata chiusa anche l’adiacente riva demaniale, utilizzata come terreno di accumulo sin dalla prima alluvione del 2021. E questo è peggio … è stato chiuso uno dei pochi accessi al lago della nostra zona, dove sono le ville privare che ne hanno il monopolio, a differenza delle ampie spiagge dell’alto Lario o del Garda.
    Tutto perché il materiale franoso, sassi, ciottoli, terra e residui fi legno più o meno grossi non si possono gettare nel lago per non so quale Regio Decreto ancora vigente.
    Quel materiale è tutto naturale, e madre natura ha sversato i detriti delle piene nel lago, come in ogni altro bacino, per millenni senza che nessuna legge degli uomini sia intervenuta a bloccare il naturale decorrere delle cose.

  3. La spiaggetta è un must del paese e deve tornare ad essere agibile . Eviterei comunque di utilizzarla come location per eventi privati notturni come accadeva negli anni passati .

  4. I SOLITI POLITICI DI M…A MOLTO DISTANTI DAI CITTADINI ” NORMALI” COME CURARLI? 5 ANNI DI MINIERA PIÙ 5 DI FONDERIA E FORSE RIATTIVANO IL CERVELLO. SONO VERGOGNOSI. POVERA ITALIA. BISOGNEREBBE FARE COME I FRANCESI MA PURTROPPO GLI ITALIANI SONO PECORE. NON SI RIBELLANO MAI

    1. Hai pienamente ragione, dobbiamo prendere esempio dai francesi ma purtroppo siamo proprio dei pecoroni che abbassano la testa fra le gambe per non vedere e sentire così in questo modo, ne subiamo le conseguenze tutti.

  5. Questo capita quando si eleggono sindaci o sindache senza alcuna esperienza amministrativa, bravi solo a parole ed a grandi proclami social, per scoprire poi nella realtà l’incapacità più totale….

  6. Incuria = Incompetenza – indifferenza- incapacità di valutare secondo SCIENZA E COSCIENZA da parte di chi si candida a ricoprire cariche pubbliche senza avere ognizione di cosa sia meglio per la comunità in cui vive e di cui dovrebbe aver cura. A che serve gestire un paese se non si sa cosa è come si deve fare? Che interessi reconditi nascondono sotto gli scempi continui e la cessione a stranieri delle cose più belle di tutta l’ITALIA NOSTRÀ

  7. Una domanda, la minoranza non ha fatto sentire la sua voce? È vero che ben poco può influenzare decisioni di maggioranza ma rompere le scatole questa è assolutamente una prerogativa e a volte molto rumore non è per nulla.

  8. Tranquilli che adesso quelli che han comprato il castello dell opus dei … si prendono pure quella … come ha fatto l imperiale col lido pubblico ( una volta ) di Moltrasio !!!

    1. Bhe ovvio si tratta di L.V francesi che stanno già comprando tutto quello che lo circonda e ci faranno quello che vogliono tanto basta pagare i sindaci improvvisati che tengono caldo il cadreghin

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