Sul Lago di Como, a pochi passi dalla villa di George Clooney a Laglio, percorrendo la Regina Vecchia, strada incantevole che attraversa i borghi affacciati sul Lario e ricchi di ville meravigliose, lo sguardo a un certo punto viene inevitabilmente rapito niente meno che da una piramide che svetta austera e misteriosa. Di che cosa si tratta?
Ebbene sì, di una tomba decisamente particolare, anche se l’antico Egitto – al di là dell’inevitabile richiamo legato alla forma – non c’entra. All’interno, infatti, riposano le spoglie del medico tedesco Joseph Frank che volle espressamente la sua tomba realizzata a forma di piramide, tanto da indicarlo chiaramente anche sul testamento. E qui c’è subito una prima curiosità: la piramide venne effettivamente realizzata ma all’esterno del cimitero di Laglio, in quanto troppo ingombrante per trovare lo spazio necessario all’interno. Inoltre, nel testamento Frank scrisse anche che l’opera avrebbe dovuto “contribuire alla bellezza delle sponde del lago e mantenere la memoria di me presso gli abitanti di questo paese”. In più, su un altro foglio, era persino specificata la forma particolare che la costruzione avrebbe dovuto avere una volta realizzata.
La storia di questa Piramide ha però ascendenze illustri in quanto il famoso luminare della medicina, ormai stabilmente a Como dal 1826, era stato coinvolto, in quanto già allievo di Alessandro Volta e poi suo collega all’Università di Pavia, nella commissione per la scelta di un monumento da dedicare all’illustre fisico comasco scomparso nel 1827. In quell’occasione egli propose la costruzione di una piramide in suo omaggio in riva al lago che però non trovò il consenso degli altri commissari, i quali alla fine optarono per la realizzazione di quel monumento a Volta per la piazza Jasca di Como (ora piazza Volta) che si può ammirare ancora oggi, con il basamento dell’architetto Francesco Durelli e la statua di Pompeo Mariani. Pensando alla propria morte, Franck riprese quella sua proposta originaria per sé stesso.
E dunque alla fine prese davvero forma questo monumento funebre così particolare, con un lato del quadrato di base di 11 metri e un solido basamento sempre quadrato con lato di 12,80 metri che raggiunge nel complesso l’altezza di circa 20 metri e corrisponde allo schizzo dello stesso Frank. Alla forma definitiva con i tre portali dagli evidenti stilemi egizi e alla progettazione della scalinata che vi accede partendo dalle acque del lago, provvide quell’architetto Durelli, che si prese cura anche del monumento di Volta a Como.
Fu costruito e rivestito di lastre di marmo bianco tra 1850 e 1851, data quest’ultima che compare sul fronte della piramide sotto il medaglione in marmo che ne propone un ritratto in rilievo. Con l’inaugurazione nel giugno 1852, a dieci anni dalla sua morte, vi furono traslate le spoglie fino ad allora inumate nel contiguo cimitero. In una lapide posta all’interno della Piramide si legge, pur con alcuni errori relativi alle date di nascita e di morte, una iscrizione che ne tratteggia la vita, che si conclude così: “Voi che ponete il piede in questa soglia / augurate pace a un uomo / che fu veramente fra gli uomini umanissimo!”
Joseph Frank nacque il 23 dicembre 1771 a Rastatt, in Germania nel granducato di Baden. Seguendo le orme del padre illustre Johann Peter, che fu medico, docente a Gottinga, Pavia e Vienna. E a Pavia, dove la famiglia si era trasferita nel 1785, si laureò in medicina. Qui fu allievo di Alessandro Volta, amico del padre, e per un anno ebbe anche la docenza di Clinica Medica. Dal 1796 al 1804 visse e operò a Vienna e successivamente a Vilnius, operatore presso gli ospedali, titolare di cattedre universitarie e autore di importanti libri fra cui i primi volumi di Praxeos medicae universae praecepta (Precetti di medicina pratica universale) che diede risonanza al suo lavoro. Nel 1826 si trasferì a Como, dove acquistò la villa Gallietta in Borgo Vico e dove seppe farsi apprezzare con i suoi ricevimenti e con l’organizzazione di eventi culturali. Qui completò i Precetti che si conclusero con la pubblicazione dell’ottavo volume. Morì il 18 dicembre 1842.
La chiesa a picco sul Lago di Como custode del leggendario dente di Federico Barbarossa
4 Commenti
Che bello sapere queste storie di cultura grazie
Non ne ero a conoscenza, anche se mi aveva sempre incuriosita quella piramide. Grazie per avermi
aperto la mente. Mi rimane un interrogativo: il cimitero è a Torriggia o a Laglio? A meno che Torriggia sia una frazione di Laglio
Grazie!
Grazie per l’interessante excursus, credo però che lo scultore menzionato fosse Pompeo Marchesi e non Mariani.
Interessante, non ne ero a conoscenza. Ringrazio per questi curiosi lumi che offrite.