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La strada da Milano e Como a pagamento: “Fino a 120 euro al mese, come comprare casa e pagarci pure l’affitto”

La proposta di introdurre un pedaggio sulla superstrada Milano-Meda sta scatenando forti proteste. La decisione di far pagare un’arteria stradale già finanziata dai cittadini lombardi è considerata un’ingiustizia, e la rabbia cresce tra pendolari, residenti e amministratori locali.

Perché la Milano-Meda non dovrebbe diventare a pagamento?

La Milano-Meda è la principale via di collegamento tra Milano, la Brianza e la provincia di Como. Dal suo completamento, è sempre stata una strada a percorrenza gratuita. La sua integrazione nella tratta B2 della Pedemontana rischia di cambiare tutto, imponendo un costo ai pendolari che la usano ogni giorno per lavoro o studio.

Come sottolinea il consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo, “È come se dopo aver comprato una casa, si dovesse continuare a pagare l’affitto”. Questo paragone evidenzia il paradosso di un’opera pubblica pagata con le tasse, ma che ora rischia di diventare a pagamento.

La petizione per la gratuità della Milano-Meda: un’onda di protesta

La campagna “Esenzione del pedaggio sulla Milano-Meda (Tratta B2 della Pedemontana)” ha già raccolto oltre 6.500 firme. Una cifra significativa che dimostra quanto il tema sia sentito sul territorio. La petizione chiede alla Giunta Regionale di agire per salvaguardare il diritto alla mobilità dei cittadini.

Se la superstrada diventerà a pagamento, il traffico si sposterà sulle strade ordinarie, come la Comasina e la vecchia Valassina. Questo porterebbe a gravi conseguenze:

  • Congestioni e ingorghi: le strade locali non sono dimensionate per sostenere un simile aumento di traffico.
  • Aumento dell’inquinamento: più traffico fermo significa più emissioni di PM 2,5 e altri inquinanti, in una zona della Brianza già tra le più inquinate d’Italia.

Anche il Consiglio provinciale di Monza e Brianza si è espresso all’unanimità contro il pedaggio, a riprova di un problema che va oltre le divisioni politiche.

Un appello a firmare per il futuro della mobilità in Brianza

“Questa è una follia”, conclude Orsenigo. “Se non alziamo la voce, metteranno le mani nelle tasche dei cittadini. Firmate la petizione”. L’appello è rivolto a tutti coloro che vogliono difendere un’infrastruttura pubblica e lottare per una mobilità sostenibile e accessibile.

La battaglia per la gratuità della Milano-Meda continua, con l’obiettivo di tutelare i pendolari, l’ambiente e il futuro del territorio.

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