Solo fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile, ma ormai è sempre più una realtà: andare in Ticino a fare benzina non è più conveniente. Anzi in certi periodi, come quello attuale, meglio rifornirsi in Italia. E lo stanno capendo anche gli svizzeri che cominciano a fare il cosiddetto turismo del pieno al contrario per fare rifornimento.
A certificare la crisi delle stazioni di servizio oltreconfine – tanto da arrivare a parlare di fine di un’epoca – è l’Associazione ticinese stazioni di servizio (ATSS). Nelle zone di confine il calo delle vendite di carburante ha raggiunto picchi dell’80% dal 2019 ad oggi (nel resto della Svizzera si è arrivati a un meno 3-4%).
Le cause dell’addio degli italiani al pieno di benzina in Svizzera? Imputato principale dell’inversione di tendenza – con sempre più svizzeri che si fermano ai distributori italiani, cosa impensabile in passato – è il rafforzamento del franco rispetto all’euro (+12% in soli 4 anni).
“Per quanto la differenza sui prezzi praticati alla colonna sia, per la benzina, quasi equivalente tra Ticino e Italia (1,75 franchi al litro contro 1,73 euro al litro) – scrive ancora il Cdt – la forza del franco rende l’operazione oltreconfine più conveniente“. E così ecco affacciarsi il cosiddetto “turismo del pieno” in Italia, soprattutto per i frontalieri e i ticinesi che vivono sul confine. Se poi bisogna fare rifornimento di diesel, il confronto quasi non si pone: in Italia oggi il risparmio può “arrivare facilmente i 15 centesimi ( 1,70 euro al litro contro 1,85 franchi al litro)”.
E come riportata dal quotidiano ticinese, è stato lapidario Boris Martinoni, CEO di ECSA Energy e portavoce di ATSS nel dire che questo calo si è trasformato in una ecatombe per le stazioni di servizio di frontiera. Tanto che la densità di punti vendita lungo il confine è destinata a ridursi ancora specie quando i gestori dovranno decidere se investire nel rinnovo delle proprie stazioni di servizio: “Delle attuali 180 stazioni, ne sopravviveranno solo un centinaio“, la previsione. Alla base di questa inversione ci sono anche il calo dei consumi, i veicoli elettrici e l’aumento dei costi di gestione.