Ben 284 lettere di sfratto, per “svuotare” un palazzo nell’area metropolitana di Zurigo. Obiettivo: demolire lo stabile e rinnovarlo. Una decisione che sta facendo discutere perché è a rischio il destino di 284 famiglie che si troveranno senza una casa tra sei mesi.
La proprietà, si tratta dell’assicurazione Zurich ha deciso per uno sgombero di massa. Agli inquilini viene accordato – come racconta 20 Minuten – una proroga di 12 mesi, dietro la firma di un accordo che impedisce ogni azione legale contro il progetto di costruzione.
Ma molti degli inquilini non ci stanno e si sono opposti. Intanto l’inizio dei lavori è previsto per il 1 ottobre 2026 ma la società di gestione immobiliare ha comunicato che gli inquilini non possono rimanere nello stabile perché sono necessari “ingenti lavori di ristrutturazione che riguardano cucine, bagni, impianti idraulici, pavimenti e rivestimenti, scale, facciate, tetti, finestre e aree comuni”.
Molti degli abitanti vivevano nello stabile da anni e si tratta “di nuclei famigliari con redditi modesti. Los fratto significa dunque una vera tragedia”, riporta il giornale. “Il progetto attuale è una via di mezzo fra la conservazione degli stabili attuali e la necessità impellente di appartamenti nuovi, quello che vogliamo dare è un contributo duraturo allo sviluppo di questa comunità”, dice l’agenzia
Ben 284 lettere di sfratto, per “svuotare” un palazzo nell’area metropolitana di Zurigo. Obiettivo: demolrie lo stabile e rinnovarlo. Una decisione che sta facendo discutere perché è a rischio il destino di 248 famiglie che si troveranno senza una casa tra sei mesi.
La proprietà, si tratta dell’assicurazione Zurich ha deciso per uno sgombero di massa. Agli inquilini viene accordato – come racconta 20 Minuten – una proroga di 12 mesi, dietro la firma di un accordo che impedisce ogni azione legale contro il progetto di costruzione.
Ma molti degli inquilini non ci stanno e si sono opposti. Intanto linizio dei lavori è previsto per il 1° ottobre 2026 ma la società di gestione immobiliare ha comunicato che gli inquilini non possono rimanere nello stabile perché sono necessari «ingenti lavori di ristrutturazione che riguardano cucine, bagni, impianti idraulici, pavimenti e rivestimenti, scale, facciate, tetti, finestre e aree comuni».
Molti degli abitanti vivevano nello stabile da anni e si tratta “di nuclei famiglia con redditi modesti. Los fratto significa dunque una vera tragedia”, riporta il cittadino svizzero al quale ha risposto la proprietà sottolineando come “Il progetto attuale è una via di mezzo fra la conservazione degli stabili attuali e la necessità impellente di appartamenti nuovi, quello che vogliamo dare è un contributo duraturo allo sviluppo di questa comunità».