Al Forum Teha di Cernobbio, il tradizionale appuntamento che riunisce leader politici, economisti e rappresentanti del mondo imprenditoriale sulle sponde del lago di Como, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, traccia un quadro delle sfide globali. Dalla guerra in Ucraina ai rapporti con gli Stati Uniti, dalle politiche energetiche al futuro dell’economia europea, Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia: sostegno pieno a Kiev, cooperazione strategica con Washington e una linea di fermezza nei confronti della Russia.
“Sostenere l’impegno del presidente Trump e dell’amministrazione americana per raggiungere soluzioni di pace è fondamentale – dichiara – Ma non sono molto ottimista: Putin vuole andare avanti, e prima di Natale è impossibile pensare a un accordo”.
Secondo Tajani, la strategia del Cremlino è chiara: “Putin vuole conquistare altre città e poi presentare il fatto compiuto al tavolo negoziale. A livello economico, i soldati russi guadagnano tre volte di più dei lavoratori: tutta l’industria è ormai al servizio della difesa, e per questo un passo indietro è molto difficile”.
Il ministro ribadisce che l’unico strumento efficace per frenare Mosca resta quello delle sanzioni: “Per Putin il denaro parte da Mosca per pagare i soldati al fronte. Bisogna colpire il sistema finanziario. Non è facile, ma è l’unica strada”.
“Sostegno totale a Kiev”
Tajani riafferma la linea del governo italiano a sostegno dell’Ucraina: “È importante sostenere Kiev e Zelensky per garantire la stabilità e favorire un incontro diretto con Trump per tentare un negoziato”.
Esclude però l’invio di truppe italiane: “Per noi sarebbe un errore mandare soldati dopo un eventuale accordo di pace. La nostra proposta è un accordo internazionale, che garantisca la sicurezza dell’Ucraina senza il dispiegamento di forze italiane, tedesche o polacche”.
Energia e sanzioni: “L’Italia non compra più petrolio russo”
Sul fronte energetico, Tajani rivendica la scelta del governo: “L’Italia non compra più petrolio né gas dalla Russia. Abbiamo cambiato politica energetica, ci approvvigioniamo in Africa e in Asia, senza finanziare Mosca. Ma anche altri Paesi dovrebbero fare lo stesso, perché la chiave è sempre il denaro”.
Economia e stabilità interna
Il ministro parla poi della situazione economica italiana: “Nonostante la complessità del contesto globale, l’Italia sta crescendo. La stabilità del governo è un fattore decisivo: per la prima volta avremo un esecutivo di cinque anni, e nelle elezioni del 2027 il centrodestra sarà ancora la prima coalizione. La disoccupazione scende, la crescita sale, anche se non in modo eclatante”.
Tajani critica anche le politiche europee sul clima: “La Commissione ha commesso errori fissando obiettivi irrealistici. Non si può distruggere industria e agricoltura in nome di un sogno. Servono soluzioni pragmatiche, che proteggano sia l’ambiente sia l’occupazione”.
“Occidente unito, non diviso”
Il vicepresidente del Consiglio insiste sulla necessità di un’alleanza solida con gli Stati Uniti: “Dividere Europa e America sarebbe un errore enorme. I nostri concorrenti: Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, vogliono proprio questo. Dobbiamo restare uniti, rafforzare la cooperazione industriale e guardare insieme all’Africa, un continente ricco di risorse e potenzialità. Non una nuova colonizzazione, ma un partenariato equo, camminare insieme come una famiglia, con più presenza americana e europea”.
Difesa e NATO: “Due pilastri forti”
Infine, Tajani ribadisce l’impegno dell’Italia nella Nato: “Crediamo nell’Alleanza Atlantica, ma serve equilibrio: oggi c’è un grande pilastro americano e un piccolo pilastro europeo. Ne servono due grandi. Per questo stiamo aumentando le spese per la difesa, guardando anche a una politica industriale comune”.
Il ministro conclude con un appello: “Italia vuole essere un ponte tra Europa e Stati Uniti. Lavorare insieme, come due facce della stessa medaglia, è l’unica via per proteggere i nostri cittadini e difendere il nostro futuro”.