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Frontalieri soli in auto, 500 franchi l’anno per entrare in Svizzera. Proposta choc dalla Lega dei Ticinesi

Le ultime rilevazioni sui flussi di traffico quotidiani in ingresso alle frontiere ticinesi e sull’occupazione dei mezzi, hanno segnalato come siano sempre di più le vetture con a bordo un solo passeggero. Tanto è bastato alla Lega dei Ticinesi per rispolverare una vecchia proposta: far pagare ai frontalieri una tassa di ingresso in Svizzera. A chi questo obolo spetterebbe non è specificato. La Lega dei Ticinesi non approfondisce questo aspetto – specificando che potrebbe competere o ai lavoratori o al datore o a entrambi – ma fa però i conti, ovviamente molto sommari. “500 franchi all’anno per 76mila frontalieri fanno quasi 40 milioni annui. Non proprio noccioline”, dicono.

Ecco l’intervento integrale di Lorenzo Quadri:

Quando si parla di strade intasate, in questo sfigatissimo Cantone il pensiero corre subito alle targhe azzurre. E infatti sempre più frontalieri arrivano uno per macchina. Secondo l’ultimo rilevamento l’87% (!) dei permessi G viaggiano da soli in auto. Poco ma sicuro che il restante 13% è composto da coniugi entrambi frontalieri. Nel 2018 le vetture che varcavano la ramina con a bordo soltanto il guidatore erano il 78%. Quindi la situazione peggiora invece di migliorare.

Strade infesciate

La rete viaria del Canton Ticino non è dimensionata per fare fronte all’invasione da sud a cui assistiamo da 20 anni. In questo lasso di tempo la popolazione della Svizzera è letteralmente esplosa. Alle nostre latitudini la sovrappopolazione va a sommarsi ad un frontalierato finito del tutto fuori controllo. Gli effetti sulla viabilità sono lì da vedere.

Sarebbe interessante conoscere anche i costi economici delle code generate dai frontalieri, oltre a quelli ambientali.

Stranamente però i $inistrati ro$$overdi al proposito non hanno mai nulla da dire. Chiaro: loro, per ideologia, sono spalancatori di frontiere. Ma le frontiere spalancate sono incompatibili con la protezione dell’ambiente. Quindi i kompagni pensano di gettare fumo negli occhi criminalizzando gli automobilisti residenti.

Cosa rischiamo

A causa dell’invasione da sud, le nostre strade scoppiano ed i trenipure, specie negli orari di punta. Di conseguenza, noi rischiamo di sorbirci immani boiate quali il road pricing ed il mobility pricing.Tali ciofeche implicano maggiori costi (a danno in particolare dei meno abbienti) e limitazioni della libertà di movimento (che è un diritto fondamentale). Questo accade perché la partitocrazia rifiuta stizzita di mettere un freno alla libera circolazione. Malgrado questo freno sia stato votato dal popolo ed inserito nella Costituzione.

Pressione in aumento

E’ evidente che il numero di frontalieri continuerà a schizzare verso l’alto. Anche a seguito della ben nota crisi internazionaleche farà fallire tante aziende nel Belpaese creando ulteriori disoccupati. Oltretutto il franco forte rende il lavoro in Svizzera ancora più attrattivo. Per i permessi G esso si traduce in un aumento in busta paga.

Le aziende non falliranno solo in Italia. Chiuderanno i battenti anche qui. Gli effetti boomerang delle sanzioni alla Russia li scontiamo pure noi. In effetti, li sconteremo più degli altri. Perché il governicchio federale servo di Bruxelles e di Washington (con in testa il “medico italiano” del PLR) ha rottamato la neutralità. E questo avrà gravi conseguenze politiche, ma anche economiche. In particolare per la piazza finanziaria che perderà migliaia di impieghi. Sicché la pressione ai confini aumenterà, a fronte di meno posti di lavoro in Ticino. Peggio di così.

Interventi mirati

Col piffero che ci va bene di SUBIRE misure vessatorie della nostra libertà di movimento perché, a causa della fallimentare politica delle frontiere spalancate, siamo qui in troppi.

Visto che il problema è l’esplosione del frontalierato, è lì che occorre intervenire. E bisogna farlo in modo mirato. Altro che penalizzare tutti, ed in primis proprio i residenti, eliminandoposteggi, inventandosi piani viari del piffero, gonfiando le tariffe di parcheggio come delle rane, e avanti con le cappellate. Simili misure equivalgono all’asportazione dei gioielli di famiglia per farla alla moglie.

Per aggiungere la beffa al danno: le strade costantemente infesciate di targhe azzurre si deteriorano prima. Quindi generanopiù costi. E questi costi li paghiamo noi. Anche tramite imposte di circolazione esagerate, che sono tra le più alte della Svizzera. Su questo tema, tra l’altro, andremo a votare il prossimo 30 ottobre: tutti a votare Sì all’iniziativa “Per un’imposta di circolazione più giusta”!

La tassa d’entrata

I dati dicono dunque che pressoché tutti i frontalieri viaggiano da soli in macchina. Addirittura, il numero di pendolari italici che condivide l’auto è diminuito nel corso degli anni. Proprio il contrario di quello che si voleva. Un motivo in più per far tornare in auge la tassa d’entrata per i frontalieri, proposta dalla Lega già anni fa al governicchio federale ma sempre respinta. I proventi da essa generati possono essere vincolati all’esercizio e alla manutenzione stradale, dato che l’invasione da sud genera pesanti costi a queste voci. 500 franchi all’anno per 76mila frontalieri fanno quasi 40 milioni annui. Non proprio noccioline. Su chi sarà chiamato a versare il tributo (il frontaliere? Il datore di lavoro? Entrambi secondo una chiave di riparto?) si può discutere.

E’ tuttavia ovvio che il problema sta a monte. Il numero dei frontalieri va limitato tramite clausole di salvaguardia del mercato del lavoro ticinese. Come predichiamo da un po’, queste clausole andrebbero concordate con le regioni di confine italiane. Gli eccessi di frontalierato nuocciono infatti anche a loro: provocanodeindustrializzazione e fuga dei cervelli. Il tema è da affrontarecon urgenza. Altrimenti la situazione continuerà a degenerare.

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Un commento

  1. ….sapete che c’è?
    Il Sindaco dovrebbe rispondere con una CONTRO-Proposta super-choc.
    Nei supermercati comaschi il 75% delle auto hanno targa Svizzera! Le vedo! Le noto!
    Pagano qualcosa per venire in Italia? Si controlla il massino di spesa?
    ……… far pagare a chi viene a fare la spesa una tassa di ingresso nel comasco?????
    Per diiiiiire. La butto lì…..poiiiiiii. Rifletteteci sopra! Chi di dovere.

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