Dopo l’annuncio della convocazione, per domani 8 maggio, della commissione speciale del Consiglio regionale sui Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera (richiesta dal Pd) proprio per capire cosa ne sarà della tassa sulla salute a carico dei lavoratori frontalieri, arriva in queste ore una mozione da parte di Fratelli d’Italia. Una sorta di piccolo colpo di scena visto che il partito di Giorgia Meloni – che fa ovviamente parte della maggioranza di centrodestra al Pirellone e a Palazzo Lombardia chiede nientemeno che di verificare la legittimità stessa del contributo. Segno, evidentemente, che i dubbi sulla reale applicabilità del balzello sui frontalieri sono tutt’altro che dissolti. Anzi.
È infatti stata depositata in Consiglio Regionale una mozione che chiede alla Giunta di Regione Lombardia di attivarsi con urgenza per verificare la legittimità del contributo aggiuntivo al Servizio Sanitario Nazionale introdotto con la Legge di Bilancio 2024, e destinato ai cosiddetti “vecchi frontalieri” – ovvero quei lavoratori frontalieri il cui regime fiscale non è stato modificato dall’Accordo bilaterale tra Italia e Svizzera ratificato nel 2023.
La mozione presentata dai consiglieri regionali Anna Dotti, Luigi Zocchi, Giacomo Zamperini, Romana dell’Erba, parte dalla constatazione che, nonostante le rassicurazioni contenute nell’Accordo del 2020 e nella relativa legge di ratifica, la Legge di Bilancio ha introdotto un contributo mensile (tra 30 e 200 euro, in base al reddito e ai carichi familiari) a carico anche di questi lavoratori, con ampia discrezionalità affidata alle Regioni in merito ad aliquote e agevolazioni.
“Fratelli d’Italia ha scelto di agire con responsabilità e concretezza, attraverso una mozione che mira anzitutto a verificare la legittimità del provvedimento, tutelare i lavoratori applicando le aliquote meno penalizzanti e garantire una distribuzione equa delle risorse su tutti i territori realmente interessati, facendo valere il principio territoriale dell’ASST di riferimento”, scrivono.
“La mozione da me presentata, insieme ad altri Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, chiede che Regione Lombardia si attivi con urgenza anche alla luce delle perplessità sollevate da professionisti del settore fiscale, rappresentanze sindacali e istituzioni elvetiche. Allo stesso tempo, è fondamentale che venga esplicitato come saranno utilizzati i contributi eventualmente riscossi, valutando anche la possibilità di istituire un fondo compensativo per garantire trasparenza ed equilibrio tra i territori. Infine, si chiede appunto che venga chiarito come le risorse saranno destinate e che vengano equamente distribuite alle ASST dei territori di provenienza dei lavoratori frontalieri”.
LA REPLICA DI ORSENIGO (PD)
“Incredibile che all’improvviso Fdi si occupi dei frontalieri, oltre tutto chiedendo la legittimità del provvedimento sul contributo aggiuntivo al Servizio sanitario nazionale deciso da un Governo di cui fa parte. Forse non si rende conto che i nostri lavoratori di confine non sono più disposti a farsi prendere in giro, in questa sorta di continua pantomima all’interno del centrodestra, tra Fdi, che fa la finta forza di lotta, contro la Lega, evidentemente considerata a giorni alterni forza di governo”. E’ duro il commento di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e componente della Commissione, di fronte alla mozione, presentata da Fdi, che chiede la verifica della legittimità e la modalità di utilizzo del contributo aggiuntivo, a carico dei vecchi frontalieri, previsto dalla legge di bilancio dello Stato del 2024.
“Ricordo che quando a gennaio presentammo in Aula un’interrogazione per sapere se Regione Lombardia intendesse attivare il prelievo sui redditi dei frontalieri, l’assessore al Welfare Bertolaso rispose senza dubbi che si trattava di una legge dello Stato e loro intendevano applicarla. E anzi si diceva assolutamente favorevole e si assumeva la responsabilità di essere stato fra coloro che avevano suggerito di trovare in questo contributo la soluzione al problema dell’emorragia di personale sanitario, soprattutto nelle zone di confine. Bertolaso aveva proprio parlato della necessità di una compensazione rispetto all’investimento che Regione fa per medici e infermieri, che, una volta formati, vanno a lavorare in un Paese straniero, più facilmente, appunto, nella vicina Svizzera”, fa presente Orsenigo.
“Abbiamo chiesto più volte di poter ascoltare Bertolaso in audizione. Domani, giovedì 8 maggio, dopo aver atteso molto tempo, è stato finalmente fissato un incontro, anche se non con l’assessore, ma con qualche dirigente della Direzione generale del Welfare. E oggi, guarda caso, Fdi fa sapere che ha depositato una mozione in proposito. Qual è lo scopo? Non solo: a ben vedere, qualcosa di analogo noi lo avevamo già presentato. In occasione del bilancio di previsione, nel dicembre scorso, un nostro ordine del giorno in cui impegnavamo la Giunta a richiedere di abrogare i commi della legge di bilancio relativamente all’imposizione speciale sui vecchi frontalieri, e a prevedere il finanziamento regionale dei servizi sanitari nelle aree di confine senza gravare su questi lavoratori, venne bocciato in blocco da Fdi. Che adesso si chiede se il prelievo forzoso dalle tasche dei frontalieri sia legittimo”, conclude Orsenigo.