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Tavolini e caos in piazza Mazzini? Gli esercenti: “No, è un salottino”. Residenti divisi

Se piazza Cavour è considerata storicamente il “salotto buono” di Como e piazza Volta l’epicentro della movida, piazza Mazzini è invece vista come il “salottino”, un luogo intimo, poco chiassoso, dove trascorrere una serata piacevole e rilassante, a distanza dai giovani in cerca del giusto divertimento.

Ecco però che su questa immagine si è di recente abbattuta la denuncia di un residente che invece su ComoZero.it ha segnalato come proprio piazza Mazzini sarebbe diventata un luogo ostaggio degli esercizi commerciali e dei tavolini di bar e ristoranti ormai disseminati ovunque.

“Piazza Mazzini ostaggio di tavolini, sedie, ombrelloni. Como è anche dei residenti o solo dei locali?”

Un posto dove, anche per il passaggio di mezzi commerciali, starebbe ormai diventando quasi impossibile vivere in tranquillità. Ma i gestori dei locali che proprio su piazza Mazzini si affacciano non la pensano nello stesso modo.

“Sinceramente non condivido nella maniera più assoluta la denuncia del lettore. Piazza Mazzini è ordinata e ben tenuta. Siamo in un vero e proprio salottino e non dimentichiamoci che ci troviamo in una città turistica dove giustamente c’è passaggio”, interviene Andrea Masarati, titolare del ristorante “Osteria del buonumore”.

“Lamentarsi perché ci sono troppi tavolini? Non mi sembra una cosa reale – prosegue Masarati – tutto è ordinato e regolato e noi gestori, i primi ovviamente a tenerci, curiamo ogni dettaglio. Anche la natura stessa della piazza è poi cambiata nel tempo, ormai è un luogo tendenzialmente tranquillo, lontano magari dalla presenza dei giovani che frequentano altri luoghi. Qui da noi può capitare magari che, in certe situazioni, ci sia più movimento del solito, come nella recente occasione del Wine Festival, ma sono momenti occasionali e la cosiddetta vera e propria ‘movida’ si muove decisamente in altri luoghi e non qui”.

Sorpreso per le considerazioni sullo stato della piazza anche Stefano Camozzi della pasticceria “Mignon on the Lake”.

“La situazione esistente è assolutamente caratterizzata dalla più totale normalità. La clientela dei locali inoltre è sempre di un certo livello e molto tranquilla, fatto questo che contribuisce in maniera considerevole anche a mantenere i toni tranquilli e non creare possibili tensioni – dice Camozzi – forse chi protesta lo fa perché si è visto togliere degli spazi che prima erano riservati ai posti auto”.

Camozzi respinge al mittente anche le preoccupazioni di quanti vedevano d’ostacolo la presenza di così tanti tavolini per il passaggio dei mezzi, a partire da quelli per la pulizia ma soprattutto con riferimento alle ambulanze in caso di necessità: “Non corrisponde a realtà. Già è accaduto di dover far arrivare qui un’ambulanza ed è potuta passare assolutamente senza problemi. Insomma è un luogo ordinato, rispettoso delle regole e sul quale tutti noi esercenti cerchiamo ovviamente di impattare nel modo meno forte. Io sono intervenuto per sistemare un tavolo per far sì che non desse fastidio al passaggio”.

In buona sostanza chi qui ci lavora tutti i giorni e gestisce delle attività ha comprensibilmente una visione totalmente differente rispetto a quella emersa dalla testimonianza che ha fatto scattare la riflessione sul futuro di piazza Mazzini.

“Conosco molto bene la storia di questo posto. Ci ho vissuto come residente per oltre 30 anni e adesso gestisco un ristorante – dice Martino Bazzi di “Numero Nove” – e posso dire che la fotografia che si è cercato di far vedere di piazza Mazzini non è conforme al vero. L’area è sostanzialmente tranquilla, il passaggio delle persone è regolare, così come quello dei mezzi commerciali. La ‘movida’ ha casa altrove e qui raramente si creano situazioni di disagio o tensione. Certo, siamo in una città turistica, questo è un angolo di città caratteristica con dei locali, è inevitabile che ci sia, e per fortuna, la gente. Parlare di situazioni in cui non si riesce a passare o altro è assolutamente contrario alla realtà”.

Il dibattito è dunque aperto. Senza ombra di dubbio, rispetto al passato, la conformazione della piazza è cambiata e le attività commerciali aumentate.

Ecco allora che il confronto tra chi lavora e chi vive in zona inevitabilmente porta, e porterà, momenti di tensione.

Butti: “Nessun problema”. La replica “Non sa com’è starci 24 ore ogni giorno”

“Su piazza Mazzini non esiste alcun problema. Gli spazi assegnati ai locali non sono aumentati”, Così l’assessore al Commercio Marco Butti, sempre su ComoZero, era intervenuto dopo la denuncia di trovarsi davanti a un luogo caotico e invivibile. Ma le parole dell’assessore hanno stimolato nuovamente il residente da cui tutto è iniziato.

“Sinceramente lungi da me voler fare una polemica dai toni politici, non è nelle mie intenzioni – ci dice – ma a leggere quanto detto dall’assessore pareva più di ascoltare un rappresentante della Camera di Commercio o della categoria dei commercianti. A me pare che un assessore sia messo al proprio posto dai cittadini e che per il loro bene debba innanzitutto operare. E poi ricordo anche all’assessore Butti che molti degli esercenti neanche ci vivono a Como. Alla sera chiudono i loro negozi e vanno a casa altrove. Forse sarebbe una situazione da valutare con attenzione”.

E anche sulla presenza dei tavolini “è innegabile che siano aumentati. Io vivo qui da molto tempo e la trasformazione c’è stata. Incomprensibili poi quanti criticano dicendo che è il centro e siamo in una città turistica. Peccato che si tratti sempre più spesso di persone che arrivano da fuori, magari il sabato, fanno una passeggiata, mangiano un gelato e poi vanno a casa. E non sanno cosa significa starci 24 ore al giorno”.

Chi vive intorno alla piazza è combattuto tra la voglia di vedere il centro vivo e osservare una città in uno slancio inarrestabile verso il futuro “turistico” sempre decantato per Como e chi chiede più ordine

“Quello a cui sembra di assistere è un progressivo allargamento degli spazi concessi agli esercizi commerciali – spiega Giulio Morabito che abita nella zona – tanti anni fa c’erano meno locali e relativi tavolini ma gran parte della piazza era occupata dalle auto che adesso non sono più presenti”.

Soddisfatta della piazza è Anna Lazzarini. “Il cambiamento c’è stato e sinceramente per me è positivo. L’atmosfera è piacevole e sostanzialmente rilassante. Ben altra storia rispetto ad altri punti della città più frequentati e più caotici”. Durante la giornata il passaggio di mezzi commerciali è, come nel resto del centro, presente “e forse su questo aspetto si potrebbe intervenire eseguendo maggiori controlli, ma sulla vivibilità in genere sono soddisfatta”, conclude Anna.

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2 Commenti

  1. Che non siano stati ampliati gli spazi occupati non è assolutamente vero. Forse non di recente. Ma almeno prima si poteva vedere il monumento al centro della piazza che ora sembra scomparso sommerso dalle occupazioni dei tavoli. Credo che si dovrebbe liberare almeno il centro della piazza

  2. Salottino, certo come no.

    Guarda caso, girano solo foto della piazza in momenti in cui i locali sono chiusi o senza clienti, che altrimenti risulterebbe difficile spiegare cosa intendono per salottino.

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