Due passi avanti per il recupero definitivo di Villa Olmo e della palazzina ristorante, in disuso ormai dal 2013. Gli uffici comunali hanno infatti predisposto i documenti di indirizzo per arrivare alle progettazioni esecutive. Per quanto riguarda la dimora neoclassica, “l’obiettivo per Villa Olmo è rendere fruibile l’intera Villa e non solo il primo piano, come prevedeva il progetto preliminare datato 2014, ma l’intero fabbricato, sviluppando una progettazione unitaria”.
Viene anche ribadito che “è indiscutibile la vocazione della Villa a ‘luogo di cultura’ sia di carattere espositivo temporaneo e/o permanente, location di eccellenza per eventi, convegni, giornate a tema, incontri. Ed è forte la potenzialità della Villa a far mostra di sé, cioè diventare essa stessa oggetto di studio, visita, di conoscenza. In tal senso potranno essere ricollocati arredi originari della Villa, come già espresso nella relazione del progetto preliminare datato 2013. In buona sostanza deve essere museo di sé stessa”. In una prospettiva futura, l’ultimo piano della dimora sarà destinato ad attività di back office, funzionali alle iniziative che si svolgeranno nella Villa e nel compendio.
Sul fronte degli interventi da progettare, si dovrà lavorare: “Sul quadro fessurativo” indagando anche il sottosuolo; sull’adeguamento degli impianti con l’inserimento della climatizzazione per tutelare meglio le opere d’arte esposte di volta in volta e per garantire la perfetta conservazione delle superfici decorate interne e i prospetti esterni, che saranno restaurati; sull’adeguamento alla normativa di prevenzione incendi e sicurezza; sulla prevenzione del degrado degli apparati lapidei esterni e interni e dell’involucro esterno in genere compresa la copertura; sulla realizzazione di sistemi di sicurezza antintrusione e sull’abbattimento delle barriere architettoniche”. La prospettiva, inoltre, sarà anche “rendere fruibile al pubblico le due terrazze che coprono i porticati e che mettono in relazione il parterre ed il retro-villa (nella foto d’archivio sotto, si notano bene ai due lati del corpo principale, ndr)”.
Il totale di questi interventi ammonta a 7 milioni e 711milla (somma che include le progettazioni definitive ed esecutive ed è a bilancio).
Per quanto riguarda il ristorante, il documento di indirizzo messo a punto dagli uffici di Palazzo Cernezzi prevede un impegno economico totale di 2 milioni e 450mila euro (incluse anche in questo caso le progettazioni).
Come noto, la struttura venne concessa in locazione per diversi anni, fino al settembre di nove anni fa. Gli spazi principali del locale sono dislocati al piano terra (due grandi sale, la cucina, i bagni) mentre i locali del piano superiore erano parzialmente utilizzati come magazzino. Attualmente i locali sono totalmente inutilizzati e necessitano di un complessivo intervento di restauro, riqualificazione e adeguamento impiantistico.
Ai tempi, il ristorante non era sufficientemente adeguato a fornire un servizio completo ai visitatori delle mostre che si svolgevano nella Villa, soprattutto in occasione di grandi eventi, né tanto meno in grado di garantire un adeguato servizio ai visitatori del parco. Ora dunque è ipotizzato l’adeguamento delle stanze per consentire la fruizione al pubblico anche del primo piano e fornire adeguati spazi per un servizio di caffetteria, ma questo senza rinunciare all’attività di ristorazione
Quindi, per quanto riguarda gli interventi, la serie è lunga: adeguamento impianti elettrici e termici; nel caso di rimozione dalla pavimentazione esistente al piano terra dovranno essere indagate eventuali pavimentazioni preesistenti oggi nascoste); controllo sull’avanzamento del degrado delle superfici interne ed esterne (copertura inclusa); impermeabilizzazioni; verifica sulla possibilità di rendere fruibile al pubblico e di collegare la terrazza, cui attualmente si accede solo dal primo piano della Villa, con gli spazi del primo piano del ristorante; infine illuminazione e impianti.
2 Commenti
Avevano già ricevuto diversi milioni di euro per Villa Olmo, da Fondazione Cariplo. Se ne hanno spesi un decimo in circa 10 anni è già tanto. Fanno i brillanti a richiedere milioni di Contributi ma la realtà è la che la carenza cronica di personale al Settore Lavori Pubblici non permette di spendere quanto si vorrebbe.
Pronta nel duemilaecredici