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Terza linea del forno Acsm, Torresani: “A febbraio in piazza”. Rapinese: “Como non è la pattumiera della Lombardia”

Dopo l’elezione dei componenti e la convocazione per giovedì della prima seduta, la commissione speciale per valutare il progetto della terza linea del termovalorizzatore di Acsm Agam, non sembra placare le discussioni, anzi.

In primo luogo Pierangela Torresani del Gruppo Misto, eletta tra i membri della minoranza in commissione, annuncia l’allestimento di un gazebo in centro a Como, fissata per inizio febbraio, dove spiegare alle persone i contenuti del piano di Acsm Agam.

In passato la consigliera (insieme a diverse associazioni e movimenti tra i quali Circolo Legambiente “Angelo Vassallo” Como, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Fridays for Future Como, We For The Planet, WWF Insubria e Arci Como, i Partiti (Verdi Como, Verdi Ecologisti Europei, M5S, PD), e con alcune liste Civiche (Civitas, Comitato Assemblee Popolari, Svolta Civica) avevano lanciato un sondaggio voluto per capire quale fosse il grado di consapevolezza sul progetto da parte della cittadinanza. E ora si scende in piazza.

“E’ necessario continuare l’opera di divulgazione, oltre al lavoro della commissione”, spiega la Torresani che ha già ricevuto l’appoggio di molte delle associazioni già coinvolte in precedenza e non esclude la possibilità di organizzare un corteo.

Durissimo sul progetto “terza linea” Alessandro Rapinese che, pur essendosi proposto per la commissione, è stato escluso. In un messaggio su Facebook ha ribadito la sua posizione di contrarietà al progetto.

“Negli ultimi anni grazie ai comaschi che si sono impegnati, la raccolta differenziata è aumentata molto. Un comportamento virtuoso ci dicevano che avrebbe portato a una diminuzione della quantità di rifiuti da inviare al forno perché sarebbero stati, appunto, differenziati e avrebbero portato benefici all’ambiente – afferma il consigliere e candidato sindaco – Così non è stato e la società che se ne occupa, partecipando ad appositi bandi, sta cercando di portare più rifiuti da smaltire a Como. Quindi da un punto di vista ambientale la situazione è peggiorata”.

“Prima bruciavamo i nostri rifiuti ora anche quelli in arrivo da fuori. E adesso si parla di una terza linea che aumenterebbe la capacità di smaltire i rifiuti compresi i fanghi, in arrivo da più parti, trasformando Como nella pattumiera della Lombardia. Sono contrario al progetto – conclude – Abbiamo fatto di tutto per essere sostenibili e ora basta bruciare rifiuti sul nostro territorio. Concludo ricordando che il Comune ha una quota in Acsm Agam”.

Infine una battuta anche sulla commissione.

Eletti gli 8 membri della Commissione speciale sulla terza linea del forno Acsm Agam: i nomi

“Volevo esserci per controllare. Mi sembra comunque una commissione antidemocratica, nel senso che non consente a tutte le forze politiche di partecipare e che non ha una funzione in più di quelle che già esistono”, chiude Rapinese.

 

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3 Commenti

  1. Non avvelenare ancora Como! Ma quale terza linea, se la facciano a casa loro! Ci sarò anch’io alla manifestazione no?fangh! Ha ragione Rapinese: la promessa era: qualità nella differenziata e meno indifferenziata da bruciare nel forno

  2. Auguriamoci che chi è chiamato a decidere investa qualche decina di minuti per guardare il servizio sui fanghi di depurazione andato in onda ieri sera su Report.
    Sono nati comitati spontanei ovunque. La puzza rende l’area invivibile per chilometri.
    Questo vorrebbe dire che i centri abitati che gravitano intorno all’impianto (Rebbio, Camerlata, Casnate, Albate, Senna) – alcuni già devastati dall’asse Statale dei Giovi-Via Paoli – subiranno un’altra violenza assolutamente prevedibile. Il valore delle case crollerà a picco, la gente comincerà ad ammalarsi.
    Su questa cosa non si può scherzare.
    C’è in ballo la vita delle persone.

    https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Lodore-dei-fanghi-d5ce4a64-0f92-4fad-b78d-6708586249d4.html

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