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Terza linea forno Acsm, l’assessore Annoni: “Prima gli interessi dei residenti e la salute. Non si fanno sconti”

E’ tutt’altro che un tema tecnico, anzi profondamente politico (ne parliamo qui) e di sicuro condizionerà la campagna elettorale 2022. Ci occupiamo da giorni del dibattito legato alla Terza Linea del forno Acsm fortemente voluta dall’azienda (qui tutti gli approfondimenti).

Domani, giovedì 19 gennaio, durante i lavori della Commissione comunale costituita ad hoc sul tema prenderanno la parola i vertici di Acsm-Agam (qui i dettagli) con l’amministratore delegato Paolo Soldani, la vicepresidente Nicoletta Molinari e alcuni tecnici. Prima di loro saranno presenti diverse associazioni tra cui la Consulta Ambiente del Comune di Como con la neopresidente Chiara Bedetti. Non va dimenticato, inoltre, come sia già pronta in vista del prossimo Consiglio comunale una mozione di Alessandro Rapinese per dire no al progetto (il documento e le parole del candidato sindaco).

Intanto interviene, contattato dalla redazione, l’assessore all’Ambiente, Paolo Annoni: “Mi sembra giusto che il dibattito sia il più ampio possibile. La pubblica amministrazione ragiona per atti e noi in questo momento stiamo rispettando la volontà espressa all’unanimità dal Consiglio comunale in una mozione che ci chiede di dialogare con Acsm Agam affinché venga rivalutato il progetto della terza linea”.

Spiega ancora: “Abbiamo istituito una commissione speciale che sta lavorando alacremente per arrivare alla scadenza del Consiglio comunale di inizio febbraio (il 2 o il 3, Ndr) e quindi a formulare nuove osservazioni dopo le 10 pagine del 13 gennaio scorso predisposte dal dirigente del settore Urbanistica Giuseppe Ruffo. I tempi sono strettissimi e non possiamo rallentare di un centimetro”.

Sono però le ultime parole di Annoni a dare un chiarissimo orientamento politico dell’amministrazione: “E’ indubbio che anche a livello emotivo di tratta di un’opera che ha un forte impatto per i residenti ed à giusto che il Comune faccia prima di tutto gli interessi dei residenti stessi anche in materia di salute. Il mandato dal sindaco anche per i lavori della Commissione è che non vengano fatti sconti a nessuno”. Posizione molto netta, certo non tombale, ma in cui si può leggere, nemmeno troppo in controluce, come all’assessore (che cita il sindaco Landriscina) prema evidenziare che nulla sarebbe ancora acquisito o dato o certo. Peraltro anche la Regione, in questa partita, gioca un ruolo e il documento di Ruffo è planato a Palazzo Lombardia.

E poi c’è il voto sulla mozione Rapinese, di fatto il Consiglio potrebbe in un colpo (e chi dice che i voti non ci siano?) chiudere una vicenda che al momento raccoglie più no che sì. Qualcuno preferirebbe far slittare la questione di sei mesi, il tempo di eleggere nuovo sindaco e nuovo Consiglio. Obiettivo? Semplice: togliere dalla contesa elettorale un argomento scomodo (soprattutto molto complesso) e mollare la patata rovente a chi verrà.

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3 Commenti

  1. Non si fanno sconti. A chi? Questa è bella. L’Assessore probabilmente non sa o sa ma non vuol dire, che il potere contrattuale del Comune, figuriamoci della Commissione costituita per l’occasione, è simile a quello del due di picche quando briscola è cuori. L’integrazione dell’impianto negli spazi attuali e senza consumare aree verdi come ACSM-AGAM ha giustamente fatto notare ; la combustione di sostanze (fanghi) non proibite, il passaggio su strade idonee di autocarri per il trasporto, non consente a chicchessia di bloccare l’iniziativa. AGSM-AGAM è un’azienda privata. È tutto legittimo. Quindi che sconti dovrebbe fare il nostro onnipresente Assessore? Può chiedere qualche assunzione in più di quelle promesse da ACSM-AGAM? Qualche altro Consigliere d’Amministrazione scelto tra gli esponenti di partiti amici? Mah…. Aspettiamo che il nostro eroe faccia vedere i muscoli e ascoltiamoci il concerto di pernacchie!

  2. Alla Giunta, dopo aver buttato via il controllo societario del termovalorizzatore, non resta ora altro, tanto per fare un pò di fumo e di voce grossa, che attaccarsi alle regolette del Piano Servizi del PGT!
    Ma reggerá alla fine la struttura?

  3. Mi auguro davvero che l’eventuale delibera del Consiglio non abbia un valore meramente simbolico, ossia serva solo ad esprimere l’opinione, ancorché contraria al progetto, dell’organo amministrativo. Sarebbe una vittoria di sola facciata, utile soprattutto a rifare il lifting ai partiti del centrodestra, di fatto responsabili della privatizzazione selvaggia del termovalorizzatore.

    La partita però mi sembra ancora molto aperta. È tutto da discutere se l’innovazione proposta dalla società sia un ampliamento, non soggetto quindi a nuova autorizzazione del Consiglio; o, al contrario, una nuova attrezzatura, che implicherebbe invece una nuova delibera di autorizzazione consiliare.
    L’art. 9 comma 15 della Legge Regionale n.12/2005 sottopone infatti a previa deliberazione motivata del consiglio comunale, unicamente l’autorizzazione a realizzare attrezzature pubbliche diverse da quelle specificamente previste dal Piano dei Servizi.

    Ora il Gruppo Acsm Agam pare proponga invece solo un ampliamento della struttura esistente.

    [Cito dall’articolo di ComoZero del 14 ottobre 2021: “La terza linea sarà realizzata nell’area adiacente all’impianto di termovalorizzazione esistente, in località La Guzza.[…] L’area d’intervento risulta classificata come Tessuto Urbano Consolidato, Servizi Esistenti (Piano dei Servizi) dal Piano di Governo del Territorio del Comune di Como, rendendo compatibile a livello urbanistico l’area con l’intervento proposto.”].

    La società quindi sostiene di ingrandire attrezzature che già in passato sono state autorizzate dal vigente PGT, attrezzature che inoltre insisterebbero su un’area già utilizzata per il trattamento dei rifiuti.
    Insomma, l’ampliamento proposto deve essere autorizzato dal Consiglio, o no?
    Bisognerà aspettare, per saperlo, le prossime puntate!

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